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Napoli – Con l’inizio del mese di luglio, inizia anche la nuova avventura di Catello Maresca. Candidato sindaco di Napoli. Ma non più civico, bensì politico. Anzi: politico di centrodestra, per la precisione. Sebbene di provenienza civica.

Ormai, il tabu è stato sfatato già ieri, nel cuore della Sanità. Dove l’ex pm della Dda ha parlato apertamente come un soggetto politico alternativo al centrosinistra e organico all’altra metà del cielo.

E’ vero che ha detto che la scelta della maglietta con la quale correre per Palazzo San Giacomo è ancora ufficialmente da compiere. E’ vero che si è preso ancora qualche giorno alludendo addirittura a un suo ritiro dalla corsa. Ed è vero che “una fatica” la tiene. Ma ormai tutto, in questo inizio di luglio, si allinea per evidenziare il cambio di strategia che i partiti del centrodestra tanto auspicavano.

“Luglio, stamane al mio risveglio non ci speravo più“, cantava Riccardo Del Turco. E a Napoli, l’hanno fatto già ieri gli esponenti del centrodestra (non tutti, a dire la verità: leggi Amedeo Laboccetta). Ma Maresca sarà dei loro. Di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

O meglio: i loro simboli saranno ben accettati dalla parte della sua scheda elettorale. Quelli di Fratelli d’Italia e Forza Italia di sicuro. Mentre la Lega metterà in campo una lista civica: questa è l’intenzione degli uomini di Salvini a Napoli sebbene il leader del Carroccio, il cappello su Maresca l’abbia voluto mettere anche stasera.

Luglio m’ha fatto una promessa: l’amore porterà“.

E quindi, il Capitano ha intonato: “Continuo a pensare che Maresca sia il candidato migliore per rilanciare la città. Spero che lo pensino anche gli altri alleati“.  

La nuova linea politica. La nuova strategia. La nuova musica, dunque, per questo luglio. Dove la si può rintracciare? Nell’intervista che questa mattina Marcello Veneziani ha dato al Corriere del Mezzogiorno e che lo staff di Maresca ha messo in bella evidenza sui social, ad esempio. “E’ fondamentale che Maresca accetti la presenza dei partiti. Anche in una ipotetica giunta – ha ragionato il giornalista mentore del centrodestra nazionale – dovrebbe considerare personalità gradite alle forze politiche: alcuni assessori diretta espressione del sindaco, altri frutto di una mediazione“.

Luglio, sarebbe un grosso sbaglio non rivedersi più“.