Tempo di lettura: 2 minuti
Una folla commossa si raduna sotto casa di Aniello Scarpati. E’ attonita e scossa dal dolore la città di Ercolano, colpita al cuore dalla notizia della morte di Aniello Scarpati, l’assistente capo della Polizia di Stato, 47 anni, moglie e tre figli, deceduto la scorsa notte nella vicina Torre del Greco, in un incidente stradale a bordo dell’auto di servizio provocato da un Suv il cui conducente è stato rintracciato e arrestato dalla polizia.
All’esterno dell’abitazione, nel centro cittadino della città degli Scavi, si ritrovano spontaneamente parenti e amici. Unanimi i commenti, si parla di Aniello come una persona ligia al dovere sul lavoro, pronta ad aiutare gli altri. E così tra le lacrime c’è chi ricorda Aniello come “un bravissimo ragazzo“, chi invece con gruppi di amici commenta l’accaduto e non si dà pace per “un figlio della nostra città“. Non nasconde la tristezza Ciro che, insieme alla collega di lavoro, lo conosceva da una vita perché cliente della sua cartoleria nella centralissima piazza Trieste, dove Scarpati abitava. “Non ci sono parole: è uno choc, una notizia tragica” dice dopo aver abbracciato la moglie. “Un bravissimo ragazzo – aggiunge – che conoscevamo da anni, sorridente. Lo ricorderò per sempre così: un appassionato della divisa che indossava”.
Con il passare delle ore la piazza si popola. “Questa notte la nostra comunità ha perso un uomo, un poliziotto, un figlio, un padre durante lo svolgimento del suo lavoro. Oggi la nostra città è in lutto. Una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere”, dice un altro conoscente che esprime il suo cordoglio ai familiari. “Il mio augurio di pronta guarigione va al collega rimasto gravemente ferito e un abbraccio sincero all’intera Polizia di Stato per questo drammatico lutto”. Di Scarpati, l’uomo ricorda di quando “da ragazzi frequentavamo la ‘Sportiva’, un luogo dove tutti i tifosi dell’Ercolanese calcio si incontravano per stare insieme e seguire la squadra. Un ricordo meraviglioso. Poi le strade si sono divise: io in Capitaneria di Porto , lui in Polizia”.
Ha gli occhi lucidi Maurizio che per motivi di lavoro lo incontrava spesso a Torre del Greco “Prendevamo il caffè insieme, lo conoscevo da tanti anni. Conosco la moglie e i figli. Oggi la città si risveglia con questa bruttissima notizia. Siamo tutti scossi”. Aniello era “un bravissimo ragazzo, molto professionale sul lavoro, riservato e serio, un carissimo ragazzo”.