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Napoli – “Ancora una volta siamo costretti ad apprendere dai social le dichiarazioni del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, a proposito dei lavoratori ANM e del presunto disegno criminoso che sarebbe in atto contro il trasporto pubblico napoletano”. Così in una nota stampa l’Esecutivo Confederale USB Lavoro Privato replica alle dichiarazioni social del sindaco di Napoli che si è scagliato contro i lavoratori dell’Anm – 11 agenti di stazione e 3 capiservizio delle funicolari – in malattia. Definendo “attacco strumentale” quello del sindaco bollato come “codardo”

“Il sindaco e l’intera Amministrazione – si legge nella nota stampa – conoscono chi sono i responsabili di questa situazione di sfascio: le politiche dei governi nazionali, quelle dell’amministrazione regionale di De Luca e i vari consigli di amministrazione delle società di trasporto. A fronte di questa situazione De Magistris punta, minacciosamente, il dito contro coloro i quali – le lavoratrici e i lavoratori – stanno prestando il loro servizio ben sapendo che l’amministrazione comunale è inadempiente su molte questioni riguardanti i Protocolli di Sicurezza Covid, sia nel trasporto su ferro e sia su gomma. L’Unione Sindacale di Base non si unisce alla canea contro i lavoratori e chiede al Sindaco di Napoli di modificare profondamente le sue dichiarazioni che offendono la dignità dei lavoratori e calpestano norme e diritti sindacali vigenti. L’Unione Sindacale di Base è sempre stata disponibile a discutere in tutte le sedi le varie problematiche che attanagliano il TPL ma questa disponibilità non può mai manifestarsi mentre vengono minacciati i lavoratori. Rivolga altrove i suoi strali il Sindaco De Magistris e – almeno in questa arco di tempo finale della sua sindacatura – dimostri di individuare, per davvero, dove stanno i responsabili dello sfascio del Trasporto nella nostra città”.

Sul piede di guerra anche la Cgil. “Le dichiarazione del sindaco De Magistris sono tendenziose, sbagliate e del tutto inappropriate – si legga nella nota di replica -. È pericoloso far credere che i problemi del Tpl a Napoli, che a suo dire doveva essere capitale mondiale del trasporto nel 2019, siano riconducibili alla malattia di 11 lavoratori”

“Mettere alla gogna chi, quotidianamente, profonde il massimo impegno per garantire un servizio pubblico accettabile non solo è pericoloso, perché espone i Lavoratori alle ire dei cittadini, ma anche un tentativo maldestro di nascondere le vere motivazioni dei disservizi”. Poi i dati: 1000 lavoratori in meno in 7 anni, 500 negli ultimi. Nessun piano di investimento per le manutenzioni, 40% di lavoratori di font line in meno rispetto al fabbisogno, 7 treni con età media di 25 anni, processi riorganizzati sottoscritti con Comune di
Napoli ed Anm “mai partiti”.

“E la colpa è dei lavoratori ? Troppo semplice e populista, la colpa per noi va addebitata alla politica fallimentare del sindaco De Magistris che ha ridotto non solo il trasporto pubblico locale ma una intera città in condizioni pietose. Il sindaco dia risposte serie e non inventi alibi”, concludono le sigle sindacali.