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Napoli – “Se Whirlpool andrà via, la mia opzione è quella di andare in fabbrica, occuparla e autoprodurre le lavatrici”. Avrete probabilmente letto già questa dichiarazione, l’ennesima assurda dichiarazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. L’ha pronunciata questa mattina, nel corso dell’ennesimo sproloquio sui massimi sistemi, che naturalmente si è concluso con la promessa (o meglio, la minaccia) di candidarsi alle prossime elezioni politiche, quando ci saranno. Mentre “Giggino ’a lavatrice” farneticava in radio, la città che dovrebbe (condizionale mai così d’obbligo) amministrare, era paralizzata, e lo è ancora, per gli effetti devastanti di un temporale. Come sempre accade, la pioggia ha allagato la stazione centrale di piazza Garibaldi, la linea 2 della metropolitana è andata in tilt, le ripercussioni sul traffico, considerati anche i lavori eternamente in corso, sono state tragiche.

Sarebbe facile, troppo facile, però, dare la colpa di questa situazione soltanto al sindaco e ai suoi sostenitori. Le opposizioni, infatti, a Napoli sono ancora più evanescenti della maggioranza arancione. Tranne pochissimi esempi, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia sono totalmente inconsistenti. In 10 anni di governo di “Giggino”, il centrodestra partenopeo ha avuto un atteggiamento connivente, a volte colluso, nel migliore dei casi distratto. Il M5s si è segnalato per assoluta inconsistenza. Il Pd, a Napoli, semplicemente non esiste.

L’unico che ha ingaggiato un braccio di ferro politico con il sindaco, è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non a caso bersaglio di lanci di sacchetti di spazzatura e contestazioni a raffica da parte delle frange di facinorosi che sostengono de Magistris. Per il resto, nulla di nulla. Pd, M5s e centrodestra si preparano ad affrontare la campagna elettorale per le regionali dopo aver completamente abbandonato Napoli al suo destino e alle sparate propagandistiche del sindaco. Se de Magistris si potesse ricandidare a sindaco per la terza volta, tra due anni, vincerebbe di nuovo, perché nessuno ha voluto e saputo costruire, in ben 10 anni, uno straccio (a proposito di lavatrici) di alternativa credibile.

di Carlo Tarallo