- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

NAPOLI – Sergio Rastrelli, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, dice davanti ai microfoni accesi in occasione dell’assemblea del partito intitolata “Nostalgia del futuro” che lavora per “un centrodestra di governo“. Quello che a Napoli manca dai tempi della prima Repubblica. E lo dice sostenendo anche che “da sempre il centrodestra ha un’ottima classe dirigente“: il nocciolo della questione sarebbe solo ritrovare il motivo di unità con le altre due gambe della coalizione, la Lega e Forza Italia.

Fatto sta che, proprio oggi, in occasione della prima uscita pubblica del partito di Giorgia Meloni a Napoli nel post elezioni comunali, Rastrelli deve vedersela ancora una volta con il fuoco amico. 

In primis, con quei Fratelli-coltelli che, nottetempo, hanno attaccato un manifesto che, col simbolo di Fratelli d’Italia, ritrae proprio Rastrelli in un saluto romano. Accanto, c’è la scritta che, rimandando all’autobiografia di Giorgia Meloni, recita così: “Io sono Sergio e sono un vero fascista napoletano“.

Allora, Rastrelli: come stanno le cose?

Resto indifferente alle imboscate, proseguo il mio corso per rilanciare Fratelli d’Italia a Napoli“.

Ma ha denunciato alle autorità il manifesto?

Certo, è stata la prima cosa che ho fatto. Anche per l’uso improprio del simbolo del partito. E poi perché si è voluta strumentalizzare un’immagine che mi ritrae in un momento doloroso e privatissimo, quale quello dei funerali di mio padre (l’ex Governatore Antonio, scomparso nel 2019), in una atteggiamento che ho avuto solo per rispettare il suo ultimo desiderio. Quindi, senza alcun significato politico. Ma solo sentimentale“.

Rastrelli sostiene che il manifesto rappresenta “un attacco di bassissima caratura politica e morale, un attacco indecente“.

Ma qualche sospetto ce l’ha? E’ un attacco che arriva dall’interno del suo stesso partito?

Mi rifiuto di crederlo. Le imboscate non sono da uomini di destra. C’è solo un mondo escluso che ha interesse a far fallire il nostro tentativo di avere una destra partecipe alle istituzioni. C’è chi vuole boicottare questo percorso“.

E comunque. Detto che, all’esterno dell’albergo dove si svolge l’assemblea, il “Comitato esclusi e derubati – liste Fdi Napoli, elezioni amministrative di Napoli 2021” che raggruppa coloro i quali, la scorsa estate, avevano iniziato la campagna elettorale affrontando le rispettive spese salvo poi rimanere esclusi nella corsa elettorale in varie Municipalità, protesta con lo striscione “Giorgia, ma dove sei?“, per non farsi mancare proprio nulla, Rastrelli deve affrontare anche i malpancisti delle elezioni di domenica scorsa: quelle per la Città Metropolitana.

Su Facebook, gli si fa notare, il sindaco di Palma Campania Nello Donnarumma ha sottolineato come solo per un pelo (grazie “alla grande prova di forza di Luigi Albano“) Fdi sia entrata in consiglio metropolitano. “Solo a Napoli Fdi decresce ed è la cenerentola del centrodestra“.

Al che, Rastrelli la mette così: “Io tendo sempre alla massima coesione interna. Non credo che le polemiche giovino a nessuno. Le elezioni metropolitane sono di secondo livello. Quindi, per loro natura, tendono a replicare dei rapporti di forza già determinati e che non sono stati certamente lusinghieri alle elezioni precedenti. Ma proprio per questo – conclude il coordinatore di Fratelli d’Italia con la consapevolezza che il percorso per mettere da parte i coltelli è lungo – serve rilanciare il partito“.