“Il cortocircuito istituzionale e le incompatibilità incrociate, prima o poi, vengono sempre al pettine. Possono essere nascosti per un po’, ma inevitabilmente riemergono, creando imbarazzo e richiedendo risposte. È quanto sta accadendo con la gestione del Teatro di San Carlo, simbolo culturale della città, oggi sempre più avvolto da ombre e contraddizioni. Un’agonia lenta ma inesorabile, aggravata da silenzi istituzionali e mancate assunzioni di responsabilità”. Così in una nota il consigliere comunale e consulente della Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, Catello Maresca.
“È grave che, a tutt’oggi, il sindaco Manfredi e il direttore generale del Teatro, Emmanuela Spedaliere – figura non prevista dallo statuto dell’ente – continuino a sottrarsi all’audizione presso la Commissione Trasparenza del Comune di Napoli, rifiutandosi di offrire chiarimenti sulle numerose criticità emerse nella gestione del Lirico – spiega – Se da parte della signora Spedaliere questo atteggiamento di chiusura può non sorprendere, dati i noti elementi di gestione familistica, desta invece più perplessità la posizione del sindaco, finora apprezzato per equilibrio e sobrietà”.
“È grave che, a tutt’oggi, il sindaco Manfredi e il direttore generale del Teatro, Emmanuela Spedaliere – figura non prevista dallo statuto dell’ente – continuino a sottrarsi all’audizione presso la Commissione Trasparenza del Comune di Napoli, rifiutandosi di offrire chiarimenti sulle numerose criticità emerse nella gestione del Lirico – spiega – Se da parte della signora Spedaliere questo atteggiamento di chiusura può non sorprendere, dati i noti elementi di gestione familistica, desta invece più perplessità la posizione del sindaco, finora apprezzato per equilibrio e sobrietà”.
“Non stupisce, allora, l’intervento del presidente Bassolino in Consiglio comunale, che ha denunciato apertamente un gruppo di potere che sta soffocando Napoli, fagocitando risorse e occasioni, e privando i cittadini persino delle briciole. Di fronte a questo scenario, non possiamo più tacere – conclude – È nostro dovere denunciare, pretendere trasparenza e rispetto delle istituzioni. Non possiamo più attendere un passo indietro spontaneo o un ripensamento. Dobbiamo agire. E lo faremo. A partire dal caso San Carlo, chiediamo agli organi competenti di intervenire per accertare i fatti e fare piena luce. Lo dobbiamo a Napoli e a tutti i cittadini onesti”.