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Napoli – Si sono mossi di mattina presto e hanno occupato una zona della “Spiaggia del Fico” di Massa Lubrense, in Penisola Sorrentina; una protesta per denunciare l’uso improprio delle spiagge libere attrezzate. Problema che già da anni anima gli abitanti della Costiera, esasperati sempre di più dal recente aumento delle tariffe degli stabilimenti balneari. E siccome, dicono i promotori dell’iniziativa, sempre più spesso queste spiagge vengono di fatto gestite come regolari concessioni, privando i bagnanti di accedervi liberamente, hanno deciso di passare all’azione. Lo avevano annunciato giorni fa dall’associazione ambientalista La Grande Onda e, con lo slogan “Chi sarda si fa, lo squalo se la mangia. Riprendiamoci le spiagge” avevano lanciato la proposta di occupare con teli e ombrelloni le spiagge libere attrezzate.

Appello raccolto non solo dai loro iscritti, ma anche da altri gruppi e da cittadini, stufi di trovare, già dal mattino, spiagge occupate con lettini e ombrelloni. “Un monito alle istituzioni ed alle forze dell’ordine affinché garantiscano controlli quotidiani e sanzioni severe (fino alla revoca della concessione) in caso di irregolarità” sottolinea in una nota il movimento e fanno sapere che si sono aggiunti altri cittadini. Giovanni Di Prisco, dell’associazione ‘Riprendiamoci Sorrento’, fa sapere che anche la prossima settimana occuperanno altre spiagge. Laura Cuomo, presidente dell’associazione La Grande Onda, afferma: “Sono molto soddisfatta dell’importante adesione e partecipazione di persone all’azione di protesta a Massa Lubrense. Siamo sempre più convinti che la battaglia in difesa delle spiagge libere vada combattuta adesso, prima che sia troppo tardi. E se questa battaglia a tutela della legalità la si fa ‘scendendo in spiaggia’ – come oggi abbiamo fatto, forse per la prima volta in Italia -continueremo a farlo, anche perché siamo certi che troveremo un sempre maggior numero di persone disposte a farlo con noi e a replicare il nostro esempio. Non ci fermeremo, nemmeno nelle estati a venire, fin quando non sarà chiaro a tutti che le spiagge libere non si toccano”.