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La leggerezza delle serate estive trascorse all’aperto, sotto un cielo di stelle, quell’aria densa dei vapori del giorno che lasciano spazio alla sottile brezza della notte, quell’atmosfera onirica di liquida felicità, fa inevitabilmente correre la mente ad un titolo di un’opera di Shakespeare, diventato ormai esemplificativo di questo periodo dell’anno: “Sogno di una notte di mezza estate”.

La commedia del celebre drammaturgo inglese è una misto di fiaba, mito e quotidianità, con aspetti che attingono dalle fonti classiche e dal patrimonio folkloristico tipico dell’Inghilterra:

Un fitto bosco di equivoci e malintesi, un re e una regina litigiosi, folletti dispettosi e creature magiche sono gli ingredienti ideali per una commedia divertente ma anche ricca di poesia e delicatezza, apparentemente elegante e cortese, impregnata di spunti noir e talvolta inquietanti. Il notturno, le visioni, il sovrapporsi di atmosfere che precedono il sonno e la veglia, l’inquietudine, sono caratteristiche che attraversano l’opera e lo spettacolo e che permettono di fare un vero salto nel fantastico da un lato, un’incursione nelle ambigue immagini della mente umana dall’altro.

Il laboratorio di ricerca per la pedagogia, la formazione e la produzione teatrale indipendente, Cantieri Stupore, trae spunto da quest’opera per creare un lavoro teatrale interessante ed estremamente godibile: “L’assai defatigante prova per la messa in scena di un sogno di una notte di mezza estate”

Lo spettacolo andrà in scena questa sera, sabato 20 luglio e domani sera, domenica 21 luglio, nell’incantevole cornice della azienda agricola Masseria Sardo.

Sullo sfondo di un magico lago d’Averno all’imbrunire di una sera di mezza estate, la compagnia teatrale Cantieri Stupore ha il piacere di presentare: “L’assai defatigante prova per la messa in scena di un sogno di una notte di mezza estate”, liberamente tratto da William Shakespeare.
Testo e regia di Massimo Maraviglia
con Elena Capasso, Bruno Caricchia, Lorenzo De Salvo, Rosaria De Vaia, Davina Donadio, Alessia Festa, Riccardo Fruttaldo, Daniele Mangiacapra, Lucrezia Marino, Eleonora Migliaccio, Rosa Ognibene, Luca Picascia, Lorenzo Sarcinelli, Valentina Vittoria.
movimento scenico Caterina Leone
assistente alla regia Raimonda Maraviglia

Sulla pagina del sito del laboratorio teatrale Cantieri Stupore si legge:

“Posso prendere un qualsiasi spazio vuoto e chiamarlo palcoscenico vuoto. Un uomo attraversa questo spazio vuoto mentre qualcun altro lo guarda, e questo è tutto ciò di cui ho bisogno perché si inizi un atto teatrale”. (P. Brook)

Il teatro è anzitutto esperienza dello sguardo e l’origine etimologica della parola parla chiaro in questo senso. Avere a che fare con il teatro implica l’accensione di uno sguardo ermeneutico, un esercizio interpretativo che coinvolge l’intera esistenza. Analogamente ai simulatori di volo che s’impiegano per allenare i piloti a condurre gli aerei, il teatro in ambito pedagogico andrebbe considerato un simulatore esistenziale con cui allenarsi a vivere, possibilmente orientati alla fertilità – o alla felicità, è lo stesso – del gesto, della parola, del pensiero che rigenera. Nel gioco della mìmesi (il primo gioco che la cultura umana abbia mai inventato) e con la profonda leggerezza del bambino esploratore, è possibile sperimentare il rischio, l’errore, la paura, il desiderio e le risposte a esse conseguenti senza che nulla di realmente mortale ne possa conseguire o senza che nulla di falsamente vitale possa irretire. Ecco, direi che questo è il teatro che si studia, si pratica e si esplora in Cantieri Stupore.

Raccontano così la propria filosofia, questo gruppo di artisti che portano in scena i propri lavori con passione e professionalità.

Appuntamento dunque, per questa sera, per vivere pienamente una notte di mezza estate!
di Emanuela Zincone