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Napoli – Sono almeno otto le persone indagate per il flash mob andato in scena lo scorso 25 marzo in piazza del Plebiscito a Napoli e che vide protagonista il cantante neomelodico Tony Colombo e la vedova del boss degli Scissionisti Tina Rispoli. 

A tre giorni dal loro matrimonio, che scatenò polemiche e strascichi negli studi televisivi di Barbara D’Urso e su tutti i principali media locali e nazionali, creò scalpore il mini-concerto che l’entourage dell’artista nato a Palermo riuscì a organizzare grazie alle autorizzazioni “superficiali” ottenute dagli agenti dell’Unità Operativa della polizia municipale di Chiaia

Così dal flah mob si passò alla riprese, con tanto di mini-palco, casse e luci, di uno degli ultimi singoli lanciati da Colombo (“Ti amo amore mio”), uscito a poche ore dal suo matrimonio celebrato con rito civile al Maschio Angioino e festeggiato con amici, artisti e parenti alla Sonrisa, la struttura divenuta celebre grazie ad Antonio Polese e al suo Boss delle Cerimonie. 

Nelle scorse ore – stando a quanto riferiscono Mattino Repubblica – i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, coordinati dalla Procura partenopea, hanno sequestrato a palazzo San Giacomo gli atti relativi al flash mob. Tra gli indagati anche Claudio de Magistris, fratello del sindaco, per concorso in abuso d’ufficio. Coinvolti due ufficiali della polizia Municipale (il capitano dell’Unità operativa di Chiaia Sabina Pagnano e Giovanni D’Ambrosio), i tre vigili urbani di pattuglia quella sera, una staffista della segreteria del sindaco e una dipendente comunale.