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Napoli – Costi di gestione quasi raddoppiati. La Linea 1 della metropolitana di Napoli rischia di tramutarsi in un’ecatombe finanziaria per le già malconce casse del Comune. Non solo, nel calderone delle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti finiscono anche i ritardi, l’affidamento dei lavori sulla base di «una convenzione stipulata in una logica estranea al mercato aperto» e gli scarsi controlli da parte degli organi preposti.

È estremamente corposo l’elenco dei rilievi mossi sulla Linea 1 della metropolitana di Napoli dai giudici della sezione centrale di controllo Corte dei Conti. Nella delibera numero 20 del 2017, come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, si lamenta infatti come dopo più di 40 anni, vale a dire dal 1976 ad oggi, per la metropolitana collinare di Napoli si sia passati da un costo iniziale, rivalutato in euro, di quasi 2 miliardi (1.944.267.156) a un costo totale, almeno fino allo stato attuale, di 3.622.956.837 euro. Solo di interessi si è invece accumulata una cifra di oltre 87,7 milioni, sotto la voce “imprevisti” (da intendersi varianti in corso d’opera), 142,91 milioni per un totale di 512,4 milioni di euro di oneri. Le cifre sono il frutto di un’elaborazione della magistratura contabile sui dati Metropolitana di Napoli.

L’elevato costo dell’opera si evince anche dalle tabelle che la mettono a confronto con quelli per le Metro di Roma e Milano: la prima è costata in media il 21% in meno, la metro meneghina -14%. Sul punto, la La Corte dei Conti spiega che «il perpetuarsi della vecchia concessione di committenza» alla Metropolitana di Napoli Spa, «ha fatto lievitare il costo dell’opera». A giudizio del relatore, il consigliere Antonio Mezzera infatti, «la lunga vicenda della costruzione della linea, che ha prodotto nel corso degli anni, costi sempre più ingenti, si deve, anzitutto, all’assoluta indeterminatezza iniziale della convenzione, senza alcun serio studio di fattibilità finanziaria e temporale, con conseguente stima approssimativa».