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NAPOLI – Nello stesso pomeriggio in cui Enrico Letta chiarisce che nessuno, nel suo Pd, ha intenzione di impiccarsi per le primarie, a tenere alta la tensione nel centrosinistra napoletano ci pensa Gennaro Migliore, candidato in pectore di Italia Viva per la competizione che i democratici non vogliono a Napoli perchè a un passo dal sottoscrivere con il resto del centrosinistra e il Movimento 5 Stelle una candidatura a sindaco unitaria: quella dell’ex rettore della Federico II Gaetano Manfredi.
 
“Sono francamente allibito”, è la scossa che dà Gennaro Migliore a commento delle parole del segretario del Pd Napoli Marco Sarracino che già ieri aveva escluso i gazebo nella città partenopea.
 
“Nessuno può dettare legge”, avverte il renziano ex Rifondazione.
 
Fatto sta che lo stesso Migliore spiega di “trovarsi d’accordo con il segretario nazionale Letta che ha parlato di primarie come ‘via maestra’ in assenza di una candidatura unitaria”.
 
E tocca, così, il punto della questione. Il Pd, col resto del centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, la carta unitaria ce l’ha: è quella di Gaetano Manfredi. Nome per il quale la stessa coordinatrice napoletana di Italia Viva, Graziella Pagano, ha dichiarato nei giorni scorsi di accettare una convergenza dei pentastellati.
 
Ora, in collegamento con Ettore Rosato, la stessa Pagano riflette: “A Napoli, ad oggi, non c’è alcuna candidatura unitaria. Perciò le primarie sono l’unico metodo…”. Come dire: al più, veste i panni di San Tommaso. Vuole andare sicuramente a verificare se il candidato sarà davvero Manfredi. Ma una volta ufficializzata l’unità attorno al suo nome, sarà impossibile negare anche per lei il sostegno all’ex rettore.
 
La Pagano, quindi, in questo senso, mette in fuorigioco il suo stesso compagno di partito. Il quale pure rivendica di “lavorare per una coalizione con un perimetro ben delineato dalle primarie. Forse sarebbe il caso di chiarire rapidamente queste incongruenze ed essere meno arroganti”.
 
Migliore tira in ballo ancora Sarracino. Il quale non commenta. Dal Pd fanno sapere solo di essere certi di arrivare ad una soluzione unitaria “con la collaborazione di tutti e senza veti da parte di nessuno”.