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Napoli – Il tema dei migranti viene spesso collegato alle guerre e alla povertà, ma nell’immediato futuro uno dei fattori principali che causerà lo spostamento di enormi masse di persone da un luogo all’altro della Terra è il cambiamento climatico. E’ l’allarme lanciato a Napoli da Donata Francescato, che ha insegnato Psicologia di comunità all’università La Sapienza di Roma ed è impegnata con l’Associazione per lo sviluppo delle scienze psicologiche individuo-gruppo (Aspig), che si occupa di migliorare  le condizioni di vita del singolo e della comunità in cui vive.

Nel suo intervento al convegno internazionale sulle migrazioni, organizzato dal dipartimento di Studi umanistici e dal Community Psychology Lab dell’Università Federico II, dalla Società Italo-americana di psicologia e dall’associazione Psicologi per la responsabilità sociale, Francescato sottolinea come “i cambiamenti climatici sempre più forti e veloci produrranno in futuro il più grande numero di rifugiati”.

L’invito è a impegnarsi su questo fronte, perchè “non c’è molto tempo: sono già 20 milioni nel mondo i migranti che hanno lasciato il proprio Paese anche per motivi climatici – avverte Francescato – in seguito a eventi improvvisi o graduali”. Gli psicologi possono dare un supporto come attivisti, ma “hanno il dovere  di studiare come ricercatori il climate change. Ci sono ancora quelli che negano tutto come Trump – spiega – forse dovrà capitare qualcosa alla sua casa in Florida per accorgersi di quello che sta accadendo. Noi dobbiamo comprendere come si può intervenire su questa indifferenza”.