- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Guardare al tema della migrazione uscendo dal dibattito quotidiano e superando i muri del nazionalismo radicale, che portano a considerare queste persone come un problema e non come una risorsa. Una prospettiva raccontata da alcuni tra i principali esponenti della psicologia a livello mondiale, che hanno lasciato i luoghi di origine e che, partendo dalla loro cultura, rappresentano oggi una ricchezza per il Paese che li ospita. Intorno a questi spunti di riflessione si articola il convegno internazionale ‘Dal conflitto e dall’odio alla cura e alla speranza’, organizzato dal dipartimento di Studi umanistici e dal Community Psychology Lab dell’Università Federico II, dalla Società Italo-americana di psicologia (Iaps) e dall’associazione Psicologi per la responsabilità sociale, in collaborazione con l’Associazione italiana di psicologia e l’Ordine degli Psicologi della Campania, con il patrocinio della Camera dei Deputati.

Una tre giorni di dibattiti, tavole rotonde, simposi ed eventi culturali, che si svolgerà a Napoli dal 4 al 6 ottobre. Per gli italiani e gli italoamericani, gli attuali scontri in materia di migrazioni richiamano alla mente il pesante tributo del Sud al Nord dopo l’unificazione dell’Italia, nonché il grande esodo verso gli Stati Uniti all’inizio e alla metà del XX secolo. Italiani meridionali e immigrati italo-americani erano minoranze ugualmente denigrate, considerate “di classe inferiore” in tutti i sensi, dall’intelligenza, dall’etica del lavoro, dalla cultura e dal l’estetica. Dalla Sicilia arrivarono a New York anche i genitori di Philip Zimbardo, negli anni docente all’università di Yale, alla Columbia e a Stanford, tra le figure più autorevoli della psicologia contemporanea, famoso anche grazie all’esperimento della ‘prigione di Stanford’, che ha ispirato la trama di due film. Tra gli interventi più attesi anche quello di Anthony Scioli, docente di Psicologia clinica al Keene State College del New Hampshire, che ha condotto una studio ultradecennale sulla ‘potenza della speranza’ in contrapposizione all’odio.

Il convegno si aprirà il 4 ottobre al Complesso di San Marcellino (Piazza San Marcellino, 10) e proseguirà il 5 e il 6 nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino. Tra gli interventi sono previsti il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris; il presidente dell’Associazione Psicologi per la responsabilità sociale, Raffaele Felaco; la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Antonella Bozzaotra; la direttrice del Community Psychology Lab, Caterina Arcidiacono; di Pierangelo Sardi, presidente dell’Apiow, che è tra gli organizzatori dell’evento.