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Chiede di poter incontrare gli studenti nelle scuole per spiegare ai giovani cosa significa “cedere alla rabbia” e rovinarsi la vita per un post sbagliato: Stefano Addeo, il docente campano che è stato sospeso dall’incarico dopo il messaggio di minacce alla figlia della premier Meloni, spiega – parlando con Il Roma – che non vuole difendersi e che non cerca attenuanti, ma solo “Raccontare ai ragazzi cosa vuol dire distruggersi con una frase”.
“Ho commesso un errore enorme. Ne porto il peso, umano e professionale. Ma se posso fare qualcosa perché quel gesto non sia stato del tutto inutile, sono pronto”, afferma. “Mi offro – aggiunge – per un ciclo di incontri gratuiti per raccontare ai ragazzi cosa significa cedere alla rabbia, sbagliare, rovinarsi con una frase. Non voglio giustificazioni. Voglio solo spiegare cosa succede quando si attraversa quel confine. E soprattutto come non attraversarlo mai”.
“Un professore – dice Addeo, che rinnova anche la richiesta di poter incontrare la premier Meloni – non è solo un lavoratore. È un esempio. Anche quando sbaglia. E proprio perché ha sbagliato, deve mostrarsi. Senza maschere. Senza clamore. Io lo farò se qualcuno mi darà questa possibilità”. “Gli odiatori seriali sui social sbagliano gravemente. L’odio disumanizza. Chi lo riceve, certo. Ma anche chi lo pronuncia. Io l’ho imparato nel modo più duro. E ora voglio raccontarlo”.