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Napoli – La “incontrollata divulgazione” di informazioni “spesso romanzate” sulla morte dell’attore Libero De Rienzo, “ingiustificata a livello umano, è basata su notizie che per legge, rappresentando anche il contenuto di atti di indagine, dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio. Ciò rappresenta non solo in ottica della privacy, ma anche in termini dei due codici, penale e di procedura penale, una piena violazione”. A dirlo è Piergiorgio Assumma, legale di fiducia ed amico della famiglia De Rienzo che richiama al “rispetto della morte”, nonché “dei familiari, ma anche dei due figli di Picchio” di 2 e 6 anni. 

Sulla divulgazione di informazioni oggetto di indagine “la difesa – si legge nella nota – si riserva eventuali azioni giudiziarie, qualora continui questo comportamento, ossia, non quello della libertà di stampa, circa la notizia della morte di Libero, ma quello relativo a notizie che stanno apparendo spesso romanzate (quali: la presenza di una terza persona nell’appartamento, il decesso da più di 24 ore ecc.). Il legale ricorda che, attualmente, siamo di fronte ad ipotesi investigative e sarebbe doveroso un maggior contegno, nel rispetto non solo dei familiari, ma anche dei due figli di Picchio, rispettivamente di 2 e 6 anni. La presenza dei due minori richiede e richiederà sempre un tratto umano di maggior livello. Tali ipotesi stanno alimentando, infatti, il dolore dei familiari, aggiungendo ulteriore ed inutile angoscia, che nell’astratta ipotesi di una ricostruzione veritiera, non aggiungerebbero nulla alla realtà dei fatti, ma, anzi, lederebbero l’immagine e la memoria di un grande artista. Nella vita, bisogna avere rispetto della morte”. La difesa infine “tende a precisare che non rilascerà ulteriori comunicazioni”. 

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