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Napoli – Aveva il Coronavirus ma nessuno lo sapeva. La storia di Luigi Starita inizia quando a causa della febbre alta e della tosse secca decide di contattare, allarmato, il suo medico perché la paura che potesse essere stato contagiato dal virus era tanta.

A Piano di Sorrento e in altri comuni della costiera, però, non c’erano contagi e il medico rassicura la famiglia che decide di allertare comunque la guardia medica che gli prescrive un semplice sciroppo e delle vitamine.

Ma la situazione è destinata a peggiorare e dopo 22 giorni dai primi sintomi, Luigi Starita muore il 30 marzo al Covid Hospital del Loreto Mare.

“Mio padre godeva di ottime condizioni di salute, è morto perché non è stato curato” queste sono le parole rilasciate da Viviana Starita a Il Mattino a cui confessa che solo dopo giorni di agonia finalmente viene effettuato il tampone tanto atteso, il cui risultato di positività, però, arriverà solo quattro ore dopo la sua morte.

Ad oggi, i legali della famiglia Starita hanno chiesto il sequestro di tutte le cartelle cliniche e la procura ha aperto un’inchiesta.