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Un fulmine a ciel sereno ha squarciato il mondo dello sport internazionale. Verso le 20.30 italiane di ieri sera rimbalza la notizia a cui nessuno, per lunghi minuti, ha voluto credere. Poi arrivano le conferme e i dettagli: è morto Kobe Bryant, la leggenda della NBA, in un tragico incidente aereo. Soprannominato Black Mamba, Kobe ha scritto per vent’anni le pagine più belle della palla a spicchi facendo innamorare intere generazioni che ricopiavano le sue movenze sul parquet. Con lui ha perso la vita anche una delle sue 4 figlie, Gianna Maria di soli 13 anni.
Il campione statunitense amava tanto l’Italia. Era la terra del passato di Kobe, dove ha vissuto parte della sua giovinezza perché il padre giocava a basket in Calabria (oltre a Rieti, Pistoia e Reggio
Emilia). Ed è qui che Kobe ha mosso i primi passi su un campetto di basket. Ha sempre dimostrato amore per il nostro paese e lo faceva in un italiano perfetto. E nella sua vita da campione è venuto spesso per lunghi viaggi di piacere. Ed era in particolar modo innamorato di Capri, il gioiello incastonato nel golfo di Napoli. Innamorato a tal punto dell’isola azzurra da chiamare cosi una delle sue figlie, la piccola Capri, nata lo scorso luglio 2019.
Lo sport partenopeo è in lutto e sono arrivati diversi messaggi di cordoglio. In primis la squadra di basket del capoluogo, il il Napoli Basket che milita in A2, che su Facebook scrive: “Ed ora sarà una partita perpetua. Non più in un’arena su un parquet, brillerai in cielo. Ciao Kobe”. Anche il campione del mondo di calcio Fabio Cannavaro scrive su Instagram il proprio messaggio di cordoglio, “Rest in peace”. Ed infine anche Diego Armando Mardona, beniamino calcistico del Black Mamba per il quale più volte ha espresso la propria ammirazione, pubblica una foto con Bryant-angelo con le seguenti parole: “Se van todos los buenos. Hasta la vista, leyenda”.