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Walter Gargano, ex centrocampista del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere dello Sport dove ha parlato della sua avventura in maglia azzurra. 

Marek Hamsik –Non è stato soltanto il più forte calciatore con il quale ho giocato ma è principalmente una persona straordinaria. In campo, sapeva sempre fare la cosa giusta, non mi pare di avergli mai visto sbagliare una interpretazione di una giocata; e fuori, Marek è meraviglioso”.

Rinnovo Callejon –Vi dico una cosa: so che è stata fatta una proposta a Callejon e spero che José resti, perché io uno che si sacrifica quanto lui non lo ricordo in giro. Non entro nelle questioni e so bene che dietro un rinnovo ci possono essere tante variabili. Ma se posso, voglio permettermi di dare un consiglio a De Laurentiis: tenga Callejon”. 

Il rapporto col Pocho – “Arrivammo insieme io, Lavezzi e Hamsik ed eravamo giovanotti sconosciuti. I primi tempi, io e il Pocho ci potevamo permettere anche di andare in giro, comodamente, senza che ci riconoscessero, e qualche ragazzata l’abbiamo fatta. Poi il Napoli ci ha dato notorietà  e ci siamo dovuti adeguare, con comportamenti irreprensibili”. 

L’addio al Napoli – “Se tornassi indietro, farei diversamente. Ma andò così parlai con Mazzarri e mi disse che avrei avuto meno certezze rispetto alla stagione precedente. Io volevo giocare, ne avevo bisogno per me ma anche per mostrarmi a Tabarez, il Ct. E allora decisi di favorire le trattative. De Laurentiis tentò di placarmi, mi spingeva a restare. Avrei dovuto dargli ascolto”. 

De Laurentiis una garanzia per il Napoli – “La garanzia è De Laurentiis. Io con il presidente e con la sua famiglia ho avuto un rapporto diretto. E sapevo che quando le situazioni si ingarbugliavano, DeLa sarebbe arrivato per riportarci alla realtà  e lo avrebbe fatto a modo suo, ma trovando sempre le parole giuste. Ha praticamente rinnovato con Mertens e questo mi sembra eloquente: c’è la volontà  di essere ambizioso, con giocatori di livello come Dries ma anche come Insigne, che ho visto debuttare e che ormai è diventato il capitano”.