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Un segno tangibile di memoria e speranza è apparso sui muri del penitenziario “Pasquale Mandato” di Secondigliano: si tratta del murale #NON INVANO, realizzato nell’ambito di un progetto promosso dalla Fondazione Polis della Regione Campania, con il coinvolgimento diretto, in esito a un percorso formativo, di un gruppo di detenuti, che ne rappresentano il cuore pulsante e il valore aggiunto. L’opera, simbolo di giustizia, inclusione e rinascita, è frutto di una rete sinergica che ha unito istituzioni, mondo penitenziario, realtà associative, artisti e detenuti. Un lavoro corale che dimostra come, anche dentro le mura di un carcere, sia possibile generare bellezza e lanciare messaggi universali. La Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, ha commentato: “Il murale #NON INVANO ci ricorda che la giustizia non è solo processo, ma costruzione quotidiana di umanità. Che dentro ogni luogo, anche il più segnato, può nascere un’opera che parla di memoria, dignità e futuro. Il fatto che a realizzarlo siano stati anche i detenuti ci indica chiaramente che il cambiamento è possibile, e che l’arte può essere uno strumento di riconciliazione profonda.” La Presidente ha rivolto un particolare apprezzamento a Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis “per il suo lavoro instancabile nel tessere legami tra le persone e le istituzioni, per la capacità di ascolto, per la fiducia costante nel potere trasformativo della memoria e della solidarietà”.

Inoltre, – ha proseguito la Presidente – la Direttrice del penitenziario “Pasquale Mandato”, Giulia Russo, merita un grande plauso per la sua visione aperta e il costante impegno nell’implementazione di percorsi di reinserimento e formazione all’interno della struttura. Il carcere di Secondigliano si conferma infatti come una realtà d’eccellenza nel panorama penitenziario italiano, grazie alla ricca rete di attività trattamentali, formative, artistiche e culturali, volte a promuovere il reinserimento sociale delle persone ristrette, nel rispetto dell’articolo 27 della Costituzione”“Il murale rappresenta un esempio concreto di come l’arte possa includere, unire, curare. Il suo messaggio, nato tra le mura di un istituto penitenziario, le oltrepassa e si rivolge all’intera collettività: la memoria delle vittime innocenti e il cammino di giustizia e libertà sono responsabilità di tutti. Bisogna lavorare insieme alla prevenzione e alla inclusione sociale”. Presenti alla cerimonia la Vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone, il Provveditore regionale Lucia Castellano, la Presidente del Tribunale di Sorveglianza Patrizia Mirra, il Procuratore Antonio D’Amato, il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, il Presidente della Fondazione Polis, Don Tonino Palmese, il cappellano Don Cozzolino, il Presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata, Giuseppe Granata, oltre a tanti familiari delle vittime, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Penitenziaria.