- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – È dalla costante ricerca sulle possibili convivenze tra uomo e natura che trae ispirazione l’ultimo impegno di Jerico Cabrera Carandang: “Tieneme Ca’ Te Tengo”, per il progetto Assafà – A Social StreetArt Festival Affair – che aprendosi all’invito dei ragazzi del LET “La Tenda” ha interpretato il valore della Reciprocità con un lavoro delicato ma carico di contenuti.

Un imponente intervento urbano pensato come parte di un processo artistico e sociale di grande significato territoriale. Una grande opera sull’ascensore del Rione Sanità di Napoli che accompagna l’intera comunità nei più intimi processi creativi dell’artista; un’immagine simbolo che oggi si eleva sulla piazza del quartiere, un Abbraccio come manifesto di una tensione capace di spingere e sostenere, tutelare e proteggere.

Processo creativo come strumento di una sottile ricerca su contenuto, forma ed ambiente che l’artista ha affrontato sia sotto il profilo compositivo, realizzando due figure in completo abbandono incorniciate da una natura spigolosa e avversa, sia sotto quello stilistico grazie alla continua ricerca tra le poetiche proprie dell’espressionismo e le infinite possibilità dell’astrazione pittorica; in grado di guidare il pubblico in un aperto dialogo tra estetica e contenuto dell’arte.

Il significato dell’opera:

“Dalla terra al cielo l’intervento di Jerico si rivela come contrasto tra il più evidente caos dei gesti pittorici e l’armonia dei sentimenti che l’autore riversa nell’opera. Un’importante azione resa possibile grazie al contatto con un pubblico che quotidianamente ha partecipato al lavoro, condividendo pensieri che di certo hanno arricchito l’artista rivelando poi tutte le emozioni vissute durante l’intero processo. Eterna altalena tra un legame d’amore ed un cuore spezzato, un significativo contrasto tra le cose che abbiamo e quelle che sono perdute.”

Elena Nicolini