“Altro che ‘non ci sono soldi’: i soldi ci sono, ma si trovano solo per ciò che vuole la Giunta Manfredi. Anche quando si tratta di opere inutili e già bocciate dalla cittadinanza.” Così la consigliera regionale indipendente Marì Muscarà commenta le nuove spese comunali legate alla contestatissima Venere degli Stracci.
Dopo il rogo che distrusse la scultura in piazza Municipio, la nuova NON donata ma pagata dai cittadini, e mesi di silenzio nel deposito comunale, oggi arriva l’ennesima decisione sconcertante: la Venere sarà trasferita nella chiesa di San Severo al Pendino, nel cuore del centro storico.
Dopo il rogo che distrusse la scultura in piazza Municipio, la nuova NON donata ma pagata dai cittadini, e mesi di silenzio nel deposito comunale, oggi arriva l’ennesima decisione sconcertante: la Venere sarà trasferita nella chiesa di San Severo al Pendino, nel cuore del centro storico.
“Abbiamo già pagato 12mila euro solo per il parere dell’architetto, che avrebbe escluso rischi per il trasferimento. E adesso altri 70mila euro vengono stanziati per il nuovo allestimento. Eppure ci ripetono ogni giorno che mancano fondi per strade, scuole, parchi pubblici, disabilità e sanità. La verità è che i soldi ci sono, ma possono essere spesi solo per ció che vogliono loro.”
La consigliera ricorda che la scultura pesa ben 16 tonnellate, e che potrebbe mettere a rischio gli scolatoi cinquecenteschi della chiesa, già patrimonio storico delicato. “Un’opera che non serve, che non piace e che continua a far discutere, ora torna alla ribalta a colpi di spese pubbliche, altro che beni UNESCO. Questa non è arte: è arroganza e spreco istituzionale. Napoli ha bisogno di rispetto, manutenzione, cultura vera e accessibile. Non di operazioni di facciata che continuano a insultare l’intelligenza dei cittadini” – conclude Muscarà.