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Napoli – Continua la battaglia degli operai Whirlpool di Napoli dopo la chiusura, in barba agli accordi siglati al ministero dello Sviluppo Economico, dello stabilimento di lavatrici.  I lavoratori napoletani tornano a manifestare bloccando la stazione centrale: “Siamo l’Italia che resiste, Napoli resiste e non abbasseremo la guardia” tuona dal megafono a ridosso dei binari la lavoratrice Mariarosaria.

Cori, slogan e fumogeni alla stazione centrale di Napoli a piazza Garibaldi. Bloccata dal corteo dei lavoratori Whirlpool di via Argine. Dopo la chiusura dello stabilimento arrivata tramite un freddo sms gli operai napoletani tornano in mobilitazione chiedendo al Governo di schierarsi dalla loro parte. “Vogliamo risposte dal governo e non molleremo finché queste non arriveranno!” racconta l’operaio Marco Rega

Sullo sfondo una lotta lunga 18 mesi per far rispettare un diritto fondamentale della nostra Costituzione, il lavoro. E per far rispettare, così come aveva detto il ministro Luigi Di Maio, “la sovranità del Paese”. 

Non si inginocchi ai poteri del capitalismo, abbiamo la sovranità. Premier Conte, ministro Patuanelli schieratevi dalla parte giusta!” spiega Vincenzo Accurso operaio dello stabilimento di Ponticelli.

Rivendichiamo – chiarisce – il diritto di avere una dignità ed un futuro. Stiamo dando un’opportunità a questo Governo, quella di continuare a far sperare un Paese intero. A tutti quelli che credono di poter aver un futuro e poter salvare il proprio Paese. L’Italia ha bisogno delle forze di tutti quanti. Noi siamo l’Italia che resiste”.

Nel mentre il corteo si sposta verso il Centro Direzionale. Dove ora gli operai sono in presidio all’esterno del Consiglio Regionale.