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Napoli – I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte di assise d’Appello di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia per il tramite della Procura Generale, nei confronti di Pasquale Rapicano, attualmente detenuto per reati in materia di armi, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio premeditato e aggravato dalle finalità mafiose di Pietro Scelzo, commesso il 18 novembre del 2006 a Castellammare di Stabia.

La richiesta della misura restrittiva è stata avanzata dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, con riferimento alla sentenza con la quale la Corte di assise d’Appello di Napoli, il 28 novembre del 2019, aveva condannato Rapicano alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di 6 mesi. L’uomo, arrestato il 17 gennaio del 2007, era stato condannato all’ergastolo in primo grado, per poi essere assolto con sentenza della Corte di assise d’Appello.

“L’odierno provvedimento trae spunto da una lunga istruttoria dibattimentale e dalle recenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito di acclarare l’esatta dinamica dell’efferato delitto commesso da Rapicano in concorso con Vincenzo Guerriero alias ‘Enzuccio o’cane’, poi suicidatosi nel carcere di Benevento nel 2017. E’ stato grazie alle recenti dichiarazioni del collaboratore Renato Cavaliere che è stato possibile inquadrare l’uccisione di Pietro Scelzo.