Il convegno blindato, il convegno delle polemiche, per la presenza dell’ex premier israeliano Ehud Olmert. Ma alla fine, la protesta è arrivata nei paraggi. A Napoli qualche decina di attivisti Pro Palestina ha contestato “Falafel e democrazia”, evento ospitato oggi all’hotel Caracciolo di via Carbonara. La location doveva restare segreta, per timore di manifestazioni ostili, e comunicata solo ad una platea ristretta. Ma la cortina di riserbo è presto franata. Un’ondata di rimostranze aveva accolto l’annuncio del convegno, promosso dalla Fondazione Rut.
Nel mirino dei contestatori proprio Olmert, il primo ministro dell’operazione “Piombo Fuso”, un migliaio di civili palestinesi uccisi nel 2008. Oggi il politico israeliano si mostra critico con la carneficina di Gaza. Per qualcuno, ciò basta ad accreditarlo al dibattito sulla pace. Ma tanti non dimenticano il passato, nemmeno lontano. E sono pronti a rinfacciarglielo. La bufera è scoppiata 10 giorni prima dell’evento, al suo disvelamento. E così, via via, “Falafel e democrazia” ha assistito ad un carosello di dietrofront. Per primi Comune di Napoli e Città Metropolitana, lesti a ritirare il patrocinio al primo stormir di fronda, anche tra i consiglieri comunali. Poi il Museo di Capodimonte, sede originaria della conferenza. E quindi alcuni dei relatori. Confermato, invece, il videocollegamento di Nasser Al-Kidwa, ex ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese.
Di fronte alle polemiche, gli organizzatori però non hanno desistito. Hanno smentito ogni ipotesi di annullamento. E stamane gli attivisti hanno provato ad avvicinarsi. “Napoli è da sempre contro il genocidio del popolo palestinese – afferma una nota della rete Pro Palestina – , è contro il criminale operato dello stato d’Israele ed è contro chi legittima lo sterminio di un popolo che perdura da 78 anni“. Intorno a via Carbonara, i contestatori descrivono “una cornice militarizzata, con auto rimosse, camionette, Defender e reparti mobili”. Alcuni attivisti avrebbero anche tentato di accreditarsi al convegno. “Sono stati esclusi dall’organizzazione in quanto “ospiti non graditi”” spiega la nota.