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Napoli – Protesta e controprotesta non convincono l’ex governatore della Campania. Antonio Bassolino, a poche ore dalle manifestazioni tenutesi ieri a piazza Municipio e piazza Trieste e Trento, boccia con un giudizio tranchant sia la maggioranza di de Magistris che l’opposizione: «Era ed è il consiglio comunale la sede propria e giusta per discutere di bilancio, di debito e irregolarità contabili, del futuro di Napoli. Bisognava già averlo fatto prima e comunque a maggior ragione si deve farlo ora, dopo le inutili piazze contrapposte che indeboliscono ancor di più la città». Sul punto, Bassolino non sembra dunque avere dubbi: «Perseguire l’interesse generale con il necessario stile istituzionale è doveroso per tutti: per sindaco e giunta in primo luogo e poi anche per l’opposizione».
Sulla giornata di ieri interviene con un lungo e accorato commento anche Valeria Valente, senatrice e consigliera comunale del Pd: «La manifestazione “Verità per Napoli” è stata un passaggio importante per la nostra città. In pochi giorni, senza risorse, solo con il passaparola e con la passione civile, circa un migliaio di cittadini si sono radunati in piazza per dire basta ad un Sindaco che in questi 7 anni ha portato Napoli allo sfascio. Come forza popolare, quale ambisce a tornare ad essere, era dovere del Partito Democratico stare lì per ascoltare e dare forza a quei cittadini. Per questo abbiamo risposto all’appello di tante associazioni che, in pochissimi giorni, sono state capaci di organizzare una manifestazione di piazza partecipata, dai toni civili, dove si è potuto effettivamente parlare di Napoli, dei suoi problemi e soprattutto della verità sui conti su cui de Magistris continua a raccontare bugie e a fare mistificazioni». Valente non fa però mistero di una certa amarezza: «Dispiace che alla fine, uno sparuto gruppo di una decina di persone, dichiaratesi apertamente di Casa Pound e quindi espressione di quegli ambienti neofascisti napoletani ai quali le associazioni stesse ieri avevano chiesto pubblicamente di non partecipare, ribadendo che il loro invito era rivolto esclusivamente a tutte quelle forze non violente, democratiche e che si riconoscono in tutti i valori sanciti dalla nostra costituzione, non abbiano avuto la sensibilità di accogliere quest’esortazione, ostentando la loro partecipazione. Nel momento in cui noi del Pd ci siamo accorti della loro presenza non abbiamo potuto fare altro che abbandonare immediatamente la piazza. Chi non si riconosce nei valori antifascisti della nostra Repubblica è incompatibile con noi. Peccato per questo episodio che, come è altamente probabile, toglierà spazio al racconto dei contenuti della manifestazione. Non a caso viene strumentalmente utilizzato, già in queste ore, da de Magistris per coprire l’insuccesso plateale della sua manifestazione. Dopo settimane di pubblicità incessante, dopo aver mobilitato tutto il suo apparato di consenso e tutti i suoi capi bastone, che addirittura si sono contati in piazza attraverso i diversi colori di magliette e cappellini, dopo aver infangato i palazzi istituzionali e sfruttato il ruolo dei rappresentante del popolo napoletano, il sindaco non è riuscito a superare il suo sostanziale isolamento, ritrovandosi circondato solo dal suo sistemi di potere e dai suoi “cari” centri sociali. Bene ha fatto dunque la comunità del Pd, con i suoi militanti e i suoi dirigenti, a partire dalla segretaria regionale e dal segretario provinciale, e essere in piazza Trieste e Trento. Come bene abbiamo fatto ad andare via all’arrivo degli esponenti di Casa Pound».