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Napoli – Il caso Campania agita i Cinque stelle. Il reggente del Movimento Vito Crimi annulla la riunione, fissata per oggi, con parlamentari, consiglieri regionali e facilitatori campani per discutere delle alleanze in vista del voto in primavera per le regionali. Il Movimento è spaccato: la base spinge per la corsa solitaria. I parlamentari vorrebbero l’intesa con il Pd. Crimi scappa. In attesa di capire quale sia la strada imboccare. In realtà, il nuovo capo dei Cinque stelle temeva di essere messo spalle al muro nella riunione. Gli attivisti campani si sono già espressi: no all’alleanza con il Pd in Campania.

La riunione sarebbe servita a dare il via libera alla consultazione web sulla piattaforma Rousseau per decidere il candidato presidente. Ma Crimi prende ancora tempo. La mossa di rinviare la riunione sarebbe stata suggerita dai big grillini che spingono per l’alleanza Pd-Cinque stelle in Campania: il presidente della Camera Roberto Fico e il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora in testa. Spadafora e Fico sperano ancora che la strada che porti a un patto anche a livello locale con i dem sia percorribile. E dunque chiedono di non aprire le votazioni su Rousseau. Ma il tempo stringe. In Campania il clima è infuocato. La conferma di una base in rivolta è arrivata con la visita, sabato scorso a Benevento, di Paola Taverna: la senatrice del Cinque stelle, altra sostenitrice del patto Pd-Cinque stelle alle regionali, è stata quasi linciata dagli attivisti in un incontro pubblico. 

di Pasquale Napolitano