Cancelli in Galleria Umberto, manca ancora l’ok al progetto esecutivo. A riferirlo è Alessandro De Caprio, il legale del ricorso al Tar contro l’opera (in foto il rendering). Il reclamo è stato notificato nei mesi scorsi al Comune di Napoli. De Caprio assiste il docente universitario Riccardo Pierantoni, residente in uno dei condomini della Galleria. Quest’estate ha effettuato un accesso agli atti, dal quale emerge l’assenza di delibere sul progetto esecutivo. “L’ultimo atto deliberativo – ricorda l’avvocato – è quello del dicembre scorso”. Nove mesi fa, la giunta Manfredi ha approvato il progetto di fattibilità. Cancelli ad ante apribili in ferro, da chiudere di notte. Costo dell’intervento: quasi 900.000 euro Iva compresa.
Da dicembre, l’iter attende di compiere l’ultimo passo, ma decisivo. Anche per chi ha deciso di opporsi all’opera. “Il progetto esecutivo – sottolinea l’avvocato De Caprio – ha la sua importanza ai fini delle nostre valutazioni dinanzi al Tar”. Senza quest’atto, il ricorrente non può dunque chiedere al tribunale di fissare l’udienza. Alcune voci prevedono l’approvazione per fine anno. Ma non c’è ancora certezza. E sul tavolo, restano sempre le ragioni del ricorso. “Direi che si tratta di sperpero di denaro pubblico dal momento che è un provvedimento dannoso” sostiene Pierantoni. “I cancelli con le chiusure parziali – afferma il residente – non sono in grado, essendo inanimati, di intervenire su vandali né di eliminare il problema dei clochards, anzi”. Secondo il ricorrente, “nei bracci in cui ci saranno i cancelli avremo ancora più clochards, avremo un proliferare di accampamenti”.
Il no di Pierantoni è netto: “I cancelli non hanno la possibilità di sanzionare, né di sorvegliare, né di allontanare” le persone. Inoltre, “con circa un milione di euro si può pagare tranquillamente lo straordinario ai vigili urbani perché ci sia un presidio al centro della galleria”. Come evidenziato nel ricorso, Pierantoni considera i cancelli anche “pericolosi per i residenti che non hanno vie di fuga e per chi passa per la galleria, nel momento in cui ci dovesse essere un aggressore”. Dipendesse da lui, impiegherebbe in altro modo i fondi stanziati per l’intervento. “Con quella somma – aggiunge il residente – si possono fare i lavori per il completamento delle facciate, lavori in danno ai condomini inadempienti, e terminare il restauro della volta, che sono opere diciamo ancora ancora da completare oltre alla pavimentazione”.