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Napoli – Il timbro della faida locale nel centrodestra e dei traditori è stato messo nero su bianco a Secondigliano, quartiere del collegio che ieri è andato al voto per eleggere un nuovo senatore dopo la scomparsa del parlamentare del M5S, Franco Ortolani. E soprattutto fortino storico del centrodestra. Forza Italia perde nella sua roccaforte a nord di Napoli.

E il suo candidato, Salvatore Guangi conquista appena 500 voti. Con un’affluenza così ridotta sarebbe bastato pochissimo per spuntarla. E invece niente. Nonostante la municipalità sia guidata da un presidente di Fi, Maurizio Moschetti con giunta al seguito e consiglieri municipali di centrodestra. Sembra che la macchina elettorale per portare voti al candidato forzista non sia stata messa nemmeno in moto. In primis dai big azzurri Armando Cesaro e Domenico De Siano. Tutt’altro: Guangi completamente mollato dai suoi. Sul tavolo c’è la partita delle regionali, così le beghe locali hanno la meglio.

Anche la Lega non porta acqua al mulino del consigliere comunale di Fi. Eppure proprio qui a Secondigliano Matteo Salvini è stato qualche giorno prima delle elezioni, in occasione del suo  comizio al teatro Augusteo, accompagnato dal leghista Dario Renzullo che su questo territorio avrebbe dovuto garantire voti al candidato del centrodestra. Stravince invece quello del Movimento Cinque Stelle, Luigi Napolitano con il 46,32%, mentre Salvatore Guangi si attesta appena al 23,24%. Così nei corridoi del centrodestra c’è chi vocifera che qualche dirigente forzista in realtà non si sia limitato soltanto a starsene fermo, ma che qualche macchina in realtà l’abbia oliata. Una macchina a cinque stelle.    

di Marina Cappitti