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Le commissioni Attività produttive e Diritto alla città si sono riunite insieme oggi per riesaminare, alla presenza dell’assessore Panini, le tre delibere riguardanti la dismissione di aree mercatali che il Consiglio aveva rinviato lo scorso 16 aprile; è stato esaminato un emendamento volto a chiarire che le delibere non incidono sul cambio della destinazione urbanistica delle aree ma soltanto sulla loro utilizzazione come mercati.

Le delibere di Giunta comunale propongono per quattro strutture (via Tevere e via Livio Andronico nel quartiere Soccavo, Sant’Anna di Palazzo nel quartiere San Ferdinando e via Monterosa nel quartiere Scampia) la dismissione da aree mercatali ed il cambio di destinazione d’uso con l’inserimento nel patrimonio immobiliare disponibile, e prevedono che le Municipalità competenti propongano nuove destinazioni sulla base di un’analisi dei fabbisogni del territorio.

Già in Consiglio comunale, in risposta alle perplessità emerse dal dibattito, l’assessore alle Politiche urbane Piscopo aveva precisato che le strutture, pur se rifunzionalizzate, restano attrezzature di interesse comune, così come definite dal Piano regolatore. Su questa base, il presidente della commissione Attività produttive, Solombrino, ha proposto oggi un emendamento volto a chiarire la questione con l’eliminazione, nel dispositivo delle delibere, del riferimento alla destinazione d’uso.

Dopo un’ampia discussione, le commissioni hanno deciso di svolgere ulteriori approfondimenti, prima che le delibere proposte approdino nuovamente all’Aula consiliare. Come ha detto in conclusione la presidente della commissione Diritto alla città, Eleonora de Majo, una volta chiarito che la dismissione da aree mercatali non intacca il Piano regolatore, potrà cominciare il dibattito sulle nuove funzioni da assegnare a queste aree salvaguardando l’elemento dell’ascolto dei territori e tenendo conto del fatto che le strutture hanno caratteristiche diverse, come ha sottolineato nel suo intervento anche l’assessore Panini.

Tre delle quattro aree mercatali non sono più utilizzate, da molti anni, come mercati; la struttura di Sant’Anna di Palazzo non è stata mai aperta; tutte, ha spiegato l’assessore Panini, si stanno progressivamente degradando; in più, per il mercato di via Monterosa, occorre risolvere il problema dei 12 soci cooperatori che sono tuttora impegnati 24 ore su 24 presso la struttura, che è di fatto inutilizzabile, e che nel 2005 fu destinata ad incubatore di lavoro femnminile nell’ambito del progetto “Casa della Socialità”.

La discussione svoltasi oggi in commissione ha ripreso molti degli argomenti del dibattito consiliare del 16 aprile: indipendentemente dal fatto che si può prescindere dal parere urbanistico, per il consigliere Troncone (Misto) occorrerebbe valutare, in un apposito studio, quali sono le esigenze dei quartieri e dei cittadini a proposito delle strutture che presentano caratteristiche molto diverse tra di loro; ad esempio, per quella di sant’Anna di Palazzo, un progetto sbagliato in origine, andrebbero valutate, insieme alla dismissione, anche ipotesi di demolizione e ricostruzione; inoltre, non è convincente l’unica motivazione addotta nelle delibere, quella del cattivo stato di conservazione, né convincono alcune delle proposte avanzate dalle Municipalità riguardo alla futura utilizzazione; restano, per Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), le perplessità già manifestate sul fatto che si voglia cambiare la destinazione d’uso e affidare al patrimonio le strutture senza prefigurare ipotesi alternative di utilizzazione come attrezzature pubbliche, pur essendo oggettivamente chiaro che si tratta di strutture improduttive e forse estranee, come mercati, alle esigenze dei territori, nel frattempo mutate; sarebbe stato più produttivo, per Langella (Agorà) intervenire sulla delibera che individua le aree mercatali cittadine, eliminando le quattro aree in questione che, tra l’altro, hanno diverse potenzialità, ad esempio, quella di Sant’Anna di Palazzo potrebbe opportunamente essere destinata a servizi per i turisti in un quartiere che ne è completamente privo; non può che legarsi alle nuove funzioni da assegnare, per Palmieri (Napoli Popolare), la scelta di dimettere le funzioni mercatali, pena la produzione di un atto imperfetto che finisce per conferire al patrimonio immobili per ognuno dei quali sarebbe possibile individuare, magari con un atto congiunto tra diversi assessorati, nuove funzioni; per Santoro (Misto – Fratelli d’Italia), a fronte del rischio che queste strutture, una volta dismesse come aree mercatali, restino abbandonate ad ulteriore degrado e esposte alle occupazioni abusive, meglio sarebbe decidere direttamente per la loro dismissione e affidamento ad operatori economici che potrebbero offrire opportunità di lavoro, soprattutto in quei quartieri esposti a disagio socio economico; opportuna la discussione e la verifica sulle ipotesi di utilizzo delle strutture, per Gaudini (Verdi Sfasteriati) a patto, però, che si superi lo stallo attuale determinato dal fatto che si tratta di immobili che non svolgono più, o non hanno mai svolto, funzioni mercatali.