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Napoli – Sarà ripreso, con la partecipazione del vicesindaco Enrico Panini, che oggi non ha potuto essere presente, l’argomento trattato oggi dalla commissione Trasparenza. Il presidente Domenico Palmieri ha infatti rinviato a un ulteriore approfondimento alcuni punti della discussione sul nuovo bando per le sepolture. Alla riunione ha partecipato Patrizia Magnoni, segretario generale del Comune.

Giugno-luglio 2020: è questa la previsione per l’espletamento della nuova gara europea per l’affidamento dei servizi di sepoltura nei cimiteri cittadini. Volge quindi al termine il “tormentato percorso” – così lo ha definito Palmieri – che ha segnato gli ultimi tre anni dopo la decisione, risalente al 2016, di esternalizzare il servizio a causa della carenza di figure professionali interne. Varie proroghe, problemi sul pagamento delle spettanze ai lavoratori di una delle ditte incaricate, un’interdittiva antimafia, licenziamenti e conseguenti proteste: questo l’insieme dei fattori che, ha sottolineato Palmieri, hanno determinato una situazione caotica, con notevoli difficoltà per i cittadini.

Il dirigente del Servizio Gestione cimiteri cittadini, Fabio Piero Fracasso, presente all’incontro, ha smentito i numeri circolati nelle ultime settimane sui disservizi creatisi (ad esempio, sul numero delle salme rimaste insepolte) e ha chiarito che per coprire i primi sei mesi dell’anno (da gennaio a giugno) si è fatto ricorso a un’asta sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. In seguito, il nuovo affidamento avrà una durata di due anni prorogabili per altri due; saranno messi a gara quattro lotti e verranno contemplati dal capitolato alcuni aspetti di cui la precedente gara non aveva tenuto conto, come ad esempio lo smaltimento dei detriti dopo le esumazioni e la manutenzione dei campi di inumazione, che sarà a carico delle ditte aggiudicatarie. Nel nuovo bando la “clausola sociale”, cioè la possibilità che le nuove ditte si avvalgano dei lavoratori del precedente appalto, costituirà un elemento di premialità, non potendo in base alla normativa vigente obbligare le imprese all’assunzione.

Nel corso del dibattito, il dirigente e il responsabile unico del procedimento, Dario Matarazzo, hanno anche fornito ulteriori spiegazioni rispondendo alle domande dei consiglieri, che si sono soprattutto concentrate sulla scelta di dividere in lotti l’affidamento.

Su questo aspetto anche Patrizia Magnoni ha ricordato che l’orientamento in ambito di anticorruzione sconsiglia la suddivisione in lotti.

La consigliera Marta Matano (Movimento 5 Stelle) ha rilevato che società di grandi dimensioni, che offrono migliori garanzie nell’esecuzione del contratto, difficilmente partecipano a gare per lotti esigui.

Il dirigente ha spiegato che la valutazione fatta nella divisione in quattro lotti si motiva innanzitutto con la convinzione che l’efficienza non è direttamente proporzionale alla grandezza: spesso società di minori dimensioni possono efficacemente operare; inoltre, il comparto è piuttosto povero di soggetti di grandi dimensioni, soprattutto in ambito regionale. È stato valutato nella determinazione dei costi, ha detto Fracasso rispondendo a una domanda di Matano in merito, anche il trend in crescita delle cremazioni.

Un altro tema è stato sollevato dalla consigliera Roberta Giova (La Città), che ha chiesto quali elementi, nel bando, sono richiamati per giustificare il previsto rinnovo per altri due anni dell’affidamento; elemento, questo, che può determinare, se non ben esplicitato, problematiche di carattere legale.

Vincenzo Moretto (gruppo Misto componente “Lega Napoli con Salvini”) ha invece sottolineato l’inopportunità di comprendere nel bando, oltre ai servizi di sepoltura, anche altre attività come la manutenzione delle aree di inumazione, che potrebbero essere svolte dalla società in house Napoli Servizi, la quale potrebbe anche porsi sul mercato partecipando alla gara.

Considerare come un unico insieme i servizi cimiteriali, ha spiegato Fracasso, è garanzia per rimediare, con il nuovo bando, ai limiti della prima esternalizzazione, che ha avuto carattere sperimentale.

Andrea Santoro (gruppo Misto componente “Fratelli d’Italia”) ha ricordato di essere stato il firmatario di un emendamento che, nel 2016, portò alla scelta di esternalizzare il servizio di sepoltura, ambito nel quale da almeno dieci anni, essendoci una carenza di personale comunale, operavano senza regolamentazione cooperative di seppellitori. Il limite più grave registrato in questi tre anni di esternalizzazione, ha concluso Santoro, è stato il mancato controllo da parte del Comune sul rispetto degli obblighi previsti dal capitolato a carico delle ditte aggiudicatarie. Una defezione che ha causato la mancata fornitura ai lavoratori di presìdi di sicurezza e il mancato rispetto sia del numero minimo di persone da impiegare nelle operazioni sia dell’obbligo di retribuzione dei lavoratori, alcuni dei quali, ancora oggi, lamentano di non essere stati pagati dal mese di agosto.