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Reagire, reagire e ancora reagire. Antonio Conte ha solo un’idea in testa che va ben al di là delle decisioni legate alla formazione da mandare in campo sabato prossimo nella sfida al Maradona contro l’Inter. E’ indispensabile, per l’allenatore, cancellare dalla mente dei calciatori le tossine psicologiche che ha prodotto la disfatta di Eindhoven e ritrovare immediatamente la strada della compattezza e soprattutto la voglia di vincere.
Il percorso, come lo stesso Conte ha evidenziato negli spogliatoi del Philips Stadion, non è agevole. Anzi la strada è tortuosa e piena di insidie perché nel Napoli di questa stagione c’è più di qualche elemento che non gira per il verso giusto.
 Le parole del tecnico salentino alla ripresa degli allenamenti sono state chiare. Non vuole mai più assistere allo scempio vissuto in Olanda, con la squadra sfilacciata e sopraffatta dagli avversari, in balia delle onde per quasi tutta la partita, senza che nessuno si ribellasse, senza che si potesse vedere un minimo di razione di fronte alla sonora lezione che il PSV stava impartendo.
Per prima cosa ci vuole forza d’animo, bisogna necessariamente rinserrare le fila e trovare quella compattezza, quell’unità di intenti che l’anno scorso è stata l’elemento base sul quale si è riusciti a poggiare nella vittoria del titolo.
Altra questione è l’atteggiamento degli scontenti nello spogliatoio. Su questo l’allenatore sarà inflessibile. Chi non gioca quasi mai e chi gioca poco dovrà attendere con pazienza e in silenzio il proprio turno, allenandosi con maggiore impegno per farsi strada e sostenendo dalla panchina i compagni di squadra impegnati nella partita. Non saranno più ammessi musi lunghi e lamentele, come quella di Lang raccolta da Ziggo Sport al termine della sfida di Champions in Olanda.
Da un certo punto di vista l’impegno in campionato con l’Inter, forse l’avversario peggiore sul piano tecnico che il Napoli potesse incontrare sulla propria strada in questo momento, può dare il via alla reazione giusta, quella che Conte chiede ai suoi uomini.
La formazione per il momento è in alto mare. Occorre innanzitutto capire se Hojlund sarà disponibile o meno. Per Lobotka e Rrahmani è ancora presto per pensare a un ritorno in campo e allora è difficile immaginare cambi di modulo rispetto al passato. Si andrà avanti ancora con il 4-1-4-1, al massimo Conte può pensare a un ritorno tra i pali di Meret, messo da parte nelle ultime uscite a vantaggio di Milinkovic-Savic. Gli uomini e i moduli contano ma per il tecnico del Napoli ciò che maggiormente può decidere le partite è il morale, la voglia di vincere e la rabbia agonistica che i calciatori riescono a mettere in campo.