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Napoli – Fermo il Consiglio comunale di Napoli. Motivo: i consiglieri comunali non vogliono perdere i fondi, i dipendenti, le attrezzature e le stanze a disposizione. La questione ad un primo impatto è molto tecnica, ma stringi stringi arrivando al nocciolo gira tutta intorno a cose davvero ‘semplici’: i privilegi. Al quarto piano di via Verdi non si convoca più la conferenza dei capigruppo che stabilisce il calendario dei lavori in Consiglio, data e temi. Come mai? Un gran numero di gruppi che ci sono in Consiglio comunale sono ‘abusivi’. E di conseguenza anche i capigruppo perché sono alla guida di raggruppamenti che da regolamento non possono esistere, quindi in riunione non rappresentano un bel nulla. Una situazione fuori ogni controllo. Secondo il regolamento comunale ogni gruppo per costituirsi deve avere tre consiglieri.

Può essere formato anche da un unico componente ma soltanto se si ha una rappresentanza in Parlamento al momento delle elezioni. Ed invece eccola – dopo vari cambi di casacca – la situazione attuale nel Consiglio comunale di Napoli: Riformisti democratici con Gabriele Mundo e Manuela Mirra, La Città con Roberta Giova, Verdi-Sfasteriati con Marco Gaudio e Stefano Buono, Prima Napoli con Vincenzo Moretto (nel frattempo passato alla Lega, ma dopo le elezioni), Agorà con Ciro Langella e Nino Simeone. Tutti gruppi abusivi. E che continuano a beneficiare dei contributi previsti in bilancio comunale per i gruppi consiliari, insieme al personale, alle attrezzature e ai locali, pur non avendone diritto. Ad esempio Riformisti democratici ha cinque impiegati per due consiglieri comunali. Nessuno mette le cose a posto e fa confluire tutti nel gruppo misto.

Gruppo misto – dove già ci sono sette consiglieri comunali – che arriverebbe a contare così 15 componenti. E dove dovrebbero essere nominati due capigruppo, uno di maggioranza e uno di opposizione. Ma di chi è la responsabilità, chi ha il dovere di far rispettare il regolamento comunale? Il Presidente del Consiglio comunale, ovvero Sandro Fucito (Sinistra Napoli in Comune). Che – si vocifera – nei corridoi di via Verdi stia tentando da settimane di emanare i decreti per mettere fine a queste situazione, ma a quanto pare le pressioni dei consiglieri lo rallentano di continuo. Un caso esploso nell’ ultima riunione dei capigruppo dichiarata non valida da alcuni consiglieri di opposizione, proprio per queste ragioni. Così niente Consiglio comunale. Risultato: consiglieri comunali pagati per non fare Consigli e che continuano a beneficiare di privilegi che non spettano loro. L’unico che può convocare il Consiglio – oltre alla conferenza dei capigruppo – è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Che si capirà bene avrà tutto l’interesse a riunirlo solo sui temi che vuole portare in Aula.

di Marina Cappitti