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NAPOLI – Diario della campagna elettorale di Napoli, lunedì della terz’ultima settimana prima delle urne.

Un giorno già decisivo perchè il Tar si è espresso sul ricorso presentato in seguito alle esclusioni delle liste elettorali e ha confermato la bocciatura di quattro liste su dodici della coalizione di Catello Maresca. A salvarsi è stata solamente una della coalizione di Alessandra Clemente che aveva anch’essa subito lo stop della commissione elettorale una settimana fa: ‘Alessandra Clemente sindaco’.

I giudici amministrativi hanno cassato le liste ‘Catello Maresca’, ‘Catello Maresca sindaco’, ‘Amici a 4 zampe’ dell’ex deputato Marcello Taglialatela e ‘Prima Napoli’, la lista civetta della Lega.

Solo il Consiglio di Stato, ora, potrebbe fare il miracolo di riammetterle. Ma, ormai, visti anche i tempi che servono affinchè si esprima, il dado è tratto.

Il candidato sindaco che si è presentato all’opinione pubblica napoletana come il campione del mondo civico, l’espressione del meglio delle professioni, è andato a sbattere alla prima curva. Paradossalmente.

Ma anche in maniera emblematica, visto che il civismo, con liti e spaccature protrattesi fino all’ultimo minuto prima della presentazione delle liste elettorali, ha dimostrato di aver ereditato solo il peggio del mondo politico dei partiti tradizionali. 

E così: la sentenza del Tar di oggi sembra aver sancito in punta di diritto una fine che si preannunciava politicamente già da qualche tempo: quella dell’antipolitica che si esprime sul terreno delle liste civiche e dei movimenti che si vogliono caratterizzare dal ‘non siamo nè di destra nè di sinistra’. 

Del resto, se anche il Movimento 5 Stelle ormai si è trasformato in un partito classico, qualcosa pur deve significare.

Ma tant’è: questi erano discorsi che si orecchiavano anche alla presentazione della lista ‘Azzurri per Napoli’, quella degli ex forzisti alleatisi con Italia Viva e ora nel centrosinistra a sostegno di Gaetano Manfredi.

Loro non vogliono restare una lista civica a uso e consumo solo delle prossime elezioni amministrative di Napoli. Stani Lanzotti, il suo ispiratore, lo va spiegando da un pezzo e crede di star seminando un seme politico che germoglierà presto a livello regionale e che troverà terreno fertile anche in Parlamento.

Così, la presenza di Ettore Rosato, il coordinatore nazionale di Italia Viva, all’istituto Denza di Posillipo per la presentazione della lista tutto ha fatto tranne che meravigliare.

Anzi, già prima delle 18:08, l’ora in cui Maresca faceva uscire il suo comunicato dal titolo “La decisione del Tar sancisce la morte della democrazia”, la sua presenza a Napoli gli ha dato modo di essere facile profeta: “Ora parleranno di morte della democrazia. Ma niente di tutto ciò, naturalmente: questi non sono nemmeno capaci di centrare l’obiettivo di presentare regolarmente le liste, figuriamoci se sarebbero capaci di governare la città”. 

Con lui, si è visto anche Gennaro Migliore che non ha trattenuto una battuta sulla Lega: “Certo, l’esclusione di ‘Prima Napoli’ per dei ritardi e delle mancanze non depone a favore della credibilità, a cominicare da quella del nome stesso della lista dei leghisti…”

E’ arrivato, naturalmente, anche Manfredi dicendosi “dispiaciuto” per l’esclusione delle liste. Ma anche convinto che “la democrazia ha le sue regole che vanno rispettate”.

Maresca ha commentato il Tar dicendo che è una “scandalosa decisione politica che sancisce la morte della democrazia?” Lui ha risposto così: “Mi meraviglia che a dirlo sia un magistrato. Io credo che le decisioni dei tribunali debbano sempre essere accettate”.

E allora: l’impressione che si è colta all’istituto Denza è che, a 20 giorni dalle urne, Manfredi, in realtà, cominci ad intravedere già altri problemi rispetto a quelli che gli potrà dare Maresca. Quelli, vale a dire, inerenti il come dovrà gestire la sua mega coalizione una volta insediatosi a Palazzo San Giacomo da sindaco. 

Proprio da Ettore Rosato gli è arrivato il primo campanello d’allarme. Domanda per il parlamentare di Renzi: “Qui a Napoli, come va con i 5 Stelle?” Risposta: “Nonostante loro, conserviamo una straordinaria fiducia in Manfredi”.