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“Napoli est non è più sola. L’abbiamo detto nella conferenza stampa di lunedì scorso e lo ripeteremo ancora. In questi giorni, in quanto portavoce in Europa, ho informato la Commissione europea dei grossi rischi legati alla presenza delle tubature con cui avviene il trasferimento di idrocarburi, tra le abitazioni dell’area. Una situazione che non può più essere tollerata”, queste le parole di Piernicola Pedicini, eurodeputato e portavoce M5S. 
Sappiamo bene che i rischi legati alla mancata bonifica di Napoli est sono tanti, prima di tutto per l’esposizione a fattori che causano evidentemente patologie tumorali, essendoci nella zona un’incidenza di tumori oltre la media nazionale. Di questo ho già allertato l’Europa – prosegue Pedicini – ora però, ho evidenziato un’altra enorme problematica, quella del rischio di incendi ed esplosioni delle tubature che attraversano la zona”. 
Com’è noto, l’ex zona industriale a est di Napoli continua a essere sede delle attività di stoccaggio e trasferimento di idrocarburi, dalle navi attraccate alla vicina darsena ai serbatoi e agli stabilimenti, attraverso una fitta rete di tubature che attraversa una area densamente abitata. Secondo la direttiva Seveso III, specificatamente dedicata al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose, questo tipo di impianti espone la zona a un rischio di incidente rilevante. 
Per questo motivo, l’eurodeputato ha chiesto alla Commissione europea, quali azioni intenda mettere in atto per tutelare la popolazione locale dal pericolo di incidenti ed esplosioni, che possono essere causati dalle attività di trasporto di idrocarburi. Nella stessa interrogazione, Pedicini ha inoltre ribadito la richiesta, già inoltrata nel precedente intervento, di informare quali siano le azioni che l’Ue può mettere in atto, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini esposti all´inquinamento.