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Napoli – Per quali finalità verrà utilizzato il cosiddetto “fungo” di Via Marina? E qual è la spesa complessiva sostenuta per la sua realizzazione? Questi i due interrogativi al centro della riunione di oggi della commissione Trasparenza, presieduta da Domenico Palmieri, che ha ricordato il recente diniego da parte del Ministero dei Trasporti all’utilizzo a fini pubblicitari dell’installazione eretta davanti all’ex deposito Anm “Stella Polare”. Un no motivato dalla violazione dell’articolo 23 del Codice della Strada, ha ricordato il presidente Palmieri, che disciplina la pubblicità sulle strade e vieta l’utilizzo di sistemi che per dimensioni, forma, colori o ubicazione possano ingenerare confusione con la segnaletica stradale, arrecare disturbo visivo agli utenti o distrarne l’attenzione, con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione. Un altro ostacolo sulla strada delle difficoltà che hanno caratterizzato l’intervento di Via Marina, iniziato nel 2015 e non ancora terminato, e per il quale si teme la perdita dei finanziamenti ricevuti.

Il direttore dei lavori Nicola Musella ha ricostruito la lunga vicenda dei lavori, dei quali ha assunto la direzione a partire da gennaio 2018. Dopo la risoluzione del contratto con il vincitore dell’appalto e lo scorrimento della graduatoria, i lavori sono stati affidati a un nuovo raggruppamento temporaneo di imprese che ha assunto l’incarico a partire dallo scorso aprile. Nell’ambito della riprogettazione degli interventi, è stato previsto il completamento dell’opera, il cui costo è di circa 140mila euro. Una somma, ha chiarito Musella, ben al di sotto di quella di 5 milioni di euro erroneamente riportata da diversi organi di stampa. Quest’ultima cifra, infatti, fa riferimento al valore complessivo degli interventi di completamento dei lavori dell’asse costiero, fra i quali rientra anche quello del cosiddetto “totem” che, più correttamente, è un’opera collocata in quel punto secondo un principio di omogeneità con gli insediamenti industriali di inizio secolo presenti nella zona. Il progetto, che indicava la possibilità di utilizzare il totem per ospitare installazioni artistiche o pannelli a led luminosi per sopperire alla disorganica presenza dei pannelli pubblicitari presenti lungo tutto l’asse costiero, raccolse il parere favorevole della Soprintendenza.

L’idea di realizzare un “landmark” territoriale in quel punto, ha ricordato Ignazio Leone, responsabile dell’Area Programmazione della mobilità, era stata già prevista nella progettazione definitiva e poi confermata in sede di progettazione esecutiva, per richiamare l’attenzione su un punto della città in cui insistono elementi architettonici ritenuti significativi. La struttura, rispetto alla quale la Soprintendenza chiese un approfondimento prima di emettere parere favorevole, ha comunque una sua valenza a prescindere dal modo di utilizzo, mentre va precisato che l’eventuale installazione dei pannelli pubblicitari sarebbe stata successiva e affidata a soggetti terzi attraverso un’apposita gara. Nessun rischio, invece, sussiste rispetto alla perdita dei fondi per completare i lavori dell’asse costiero, sul cui andamento la Regione Campania, cui spetta l’erogazione, viene costantemente informata.

I consiglieri intervenuti hanno espresso numerose perplessità rispetto al tipo di intervento e alla finalità pubblicitaria individuata come possibile sin dall’inizio della progettazione.

Vincenzo Moretto (Prima Napoli) ha chiesto di approfondire dettagli sulla progettazione, sull’oggetto del parere della Soprintendenza e sulla destinazione dell’opera, per la quale sin dall’inizio era stato indicato l’utilizzo a fini pubblicitari.

Diego Venanzoni (Partito Democratico) si è soffermato sugli enormi ritardi che hanno segnato la vita del progetto di Via Marina sollecitando la ricerca di formule più adeguate per garantire il rispetto dei tempi di ultimazione lavori, e ha definito inverosimile che sia stata un pronuncia ministeriale, peraltro sollecitata dalle associazioni e dalla politica, a ricordare all’Amministrazione l’impossibilità di utilizzare il “fungo” a fini pubblicitari.

Marta Matano (Movimento 5 Stelle), concordando con gli interventi dei colleghi consiglieri, ha espresso meraviglia per l’assenso dato dalla Soprintendenza a un’installazione posta davanti ad edifici storici.

Il Segretario generale Patrizia Magnoni è intervenuta sul rispetto dei tempi per la conclusione dei lavori, sollecitando un attento controllo sull’osservanza delle scadenze e sull’applicazione delle dovute penali. Sulla valutazione contenuta nel parere contrario all’installazione espresso dal Ministero, ha rilevato la mancanza di coordinamento preventivo tra gli uffici che, secondo le rispettive competenze, avrebbero dovuto verificare l’incompatibilità dell’opera a fini pubblicitari e individuarne già dall’inizio una diversa finalità.

Prima della chiusura dei lavori, il presidente Palmieri ha annunciato che invierà al Direttore generale, a nome della commissione, una “nota di richiamo agli assessori oggi invitati e non intervenuti”, ricordando che la partecipazione alle riunioni della commissione Trasparenza “rappresenta un dovere e allo stesso tempo un atto di cortesia nei confronti della città”.