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di Tonia Scarano

Come un rivolo di vita da Port’Alba a via Toledo si è svolto il gay pride, che ha colorato Napoli in questo momento di respiro che il piano vaccinale sembra dare dopo due anni di grave pandemia.

“Ci aspettiamo che ci sia un sacco di gente, che sia super colorata e che sia una giornata di festa” questo il fischio d’inizio di un evento in cui sono state trattate a voce alta e ribadite tematiche che ancora oggi ledono parti della nostra società, reprimendo libertà di cui ogni essere umano ha diritto.

Dalle 17 e per le successive 5 ore si sono susseguiti esponenti di gruppi politici, artisti nazionali, esponenti delle associazioni che ogni giorno operano per una maggiore libertà sociale e comune.
Al centro dell’attenzione l’iter legislativo che il DDL Zan sta attraversando in questi mesi di polemiche e voci contrastanti, in un clima in cui la libertà personale non si piega ad alcuna repressione.

“I diritti, di fatto, non ammettono ambiguità, ambivalenza, sono chiari e scritti nella nostra Costituzione.” sottolinea l’Assessora alle Pari opportunità, Libertà civili e Salute, Francesca Menna e continua “Non dobbiamo fare altro che pretendere che la nostra Costituzione sia applicata e che questo decreto sia approvato. Nessuno si deve permettere di dire a un altro essere umano chi è o come deve essere. Tutti abbiamo diritto ad essere e alla felicità.”
L’Assessora comunica, infine, i lavori in corso per la velocizzazione delle pratiche burocratiche per permettere alle persone transgender di attuare le dovute modifiche anagrafiche.

“I diritti nn sono concessioni. Sono conquiste, e poi vanno difesi. La storia non la scrive chi governa, ma i popoli. Parlamento, devi avere coraggio. Chi fa calcoli sui diritti, non ha coraggio.”
Con queste parole Luigi De Magistris accoglie le urla di consenso dalla folla.

Infine, l’intervento di Alessandro Zan: “Non è più possibile bloccare una legge di civiltà che l’Italia aspetta da troppo tempo. La Lega dice di voler fare un accordo contro i crimini d odio. Ma quando Salvini parla della legge di Orban come legge innocua…capisci di non poterne parlare. Non vogliamo che l’Italia finisca come l’Ungheria o la Polonia.”

E con un invito alla libertà di essere da parte di Vladimir Luxuria, si dà inizio alle esibizioni in una nube di colori e abbracci a distanza. Franco Ricciardi, Paola Turci, Arisa, sono alcuni degli artisti che con la loro voce accompagnano la giornata per i diritti delle persone LGBT+ verso giorni di progressiva normalizzazione di persone che devono essere libere di amare senza repressioni.