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NAPOLI – Sono passati vent’anni esatti dai girotondi di Nanni Moretti & friends. I primi, nel 2002, giravano attorno ai Palazzi di Giustizia delle principali città italiane. Quello che si annuncia per venerdì 20 alle ore 19 in piazza Amendola, invece, girerà attorno ad una delle zone della movida napoletana per chiedere maggiore sicurezza contro le baby-gang. 
 
Più in particolare: per chiedere la presenza di più pattuglie rispolverando l’idea del vecchio poliziotto di quartiere.
 
Del resto, in questo post-pandemia, la recrudescenza degli episodi di violenza ai danni dei ragazzi non accenna a placarsi.
 
L’ultimo bollettino, ad esempio, parla di 2 accoltellati a Marechiaro. In pieno giorno.
 
Per questo, Barbara Tafuri, una delle promotrici dell’iniziativa, spiega: “Sarà un lungo, lunghissimo cordone umano quello che venerdì 20 maggio alle 19 circonderà piazza Amendola, via Carducci e le strade limitrofe per accendere i riflettori sul problema sicurezza che da mesi coinvolge soprattutto i ragazzi che si riuniscono di sera ai  cosiddetti muretti”.
 
“L’iniziativa, nata spontaneamente dall’idea di un gruppo di genitori, si pone l’obiettivo di chiedere sia alle istituzioni preposte quanto ai vertici delle forze dell’ordine che siano messe in campo tutte le azioni possibili per arginare il fenomeno delle gang che si accaniscono contro i ragazzi riuniti pacificamente nel piazzale che si affaccia su via Carducci così come in tutte le altre zone di aggregazione della città”.
 
“Ci sono due problemi da affrontare – spiegano dal comitato organizzatore – tutelare i giovani dall’onda della violenza gratuita. E mettere in campo politiche sociali che coinvolgano tutti gli attori della educazione”.
 
“Per questo crediamo che sia importante la partecipazione di tutti i genitori e di tutti coloro che possono far sentire la nostra voce”.
 
All’iniziativa, hanno già aderito associazioni, tra cui quella dei commercianti, oltre che personaggi della cultura e dello spettacolo (dagli ex azzurri Beppe Bruscolotti e Fabiano Santacroce, all’attore Patrizio Rispo e allo scrittore Maurizio de Giovanni