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Napoli – Tanti gli argomenti affrontati da Gattuso nella consueta conferenza stampa che si è tenuta alla vigilia di Napoli-Juve. Dal match di Coppa Italia con Lazio all’approccio contro i bianconeri, passando per gli infortunati. Di seguito le sue dichiarazioni.

Cosa rappresenta Napoli-Juve? “Tanto, dare continuità alla gara con la Lazio. Giochiamo con una squadra che ti fa venire il mal di testa, crea tanto, ha tanti campioni, che negli ultimi 3-4 mesi ha la mano dell’allenatore, palleggia bene, la coperta è corta perché devi capire cosa puoi lasciare alla loro qualità. Ci saranno tanti tifosi, dobbiamo provare a fare una grande gara, per cercare l’entusiasmo. Abbiamo visto pure con la Lazio che il San Paolo per noi è importante e quando c’è entusiasmo siamo agevolati”.

Novità sugli infortunati? “Speriamo di avere a disposizione Maksimovic domani, speriamo di portarlo in panchina. Koulibaly ha fatto un lavoro sulla linea difensiva, speriamo torni settimana prossima. Mertens sta un po’ meglio. Allan ha fatto una risonanza venerdì, c’è ancora un po’ di edema, gli è nato un figlio, una cosa importante, ho deciso di mandarlo a casa perché era giusto così”.

E’ un Napoli diverso dalle scorse stagione, segnale del prossimo anno? “A me non interessa, mi interessa quello di oggi, avere giocatori motivati, disposti a lottare, siamo andati a prendere il capitano del Lipsia capolista e so quanto è difficile il mercato a gennaio. Bisogna lavorare, da quando sono arrivato tutti mi hanno dato disponibilità”.

Politano? “Quando arriverà, se arriverà, ne parleremo”.

Oggi più certezze rispetto alla Fiorentina, accantonato l’esperienza tre e mezzo. “Era una difesa a quattro, abbiamo sempre costruito a quattro puro. La prestazione resta brutta, non me l’aspettavo, la gara con la Lazio è solo un punto di partenza”.

Sul modello Sarri: “Sarri in questo momento è tra i più forti al mondo, ma già 2-3 anni fa, qui ha costruito una macchina perfetta, c’è tanta stima verso di lui, mi piace molto”.

Sul veleno messo in campo con la Lazio: “per me significa annusare il pericolo, dare meno campo all’avversario, fare una corsa in più per il compagno. Con la Lazio ho visto tante cose positive, questa è la strada da percorrere”.

Come si mette in difficoltà la Juve? “La Lazio è diversa, ha 5 uomini sempre in area ed ha qualità fisiche, la Juve palleggia, ha qualità tecniche e affronteremo qualità nelle imbucate e nei dribbling. Bisogna capire chi far giocare, chi oscurare, coprire le linee di passaggio, è una gara molto più complessa”.

Cosa si dice nello spogliatoio alla vigilia? “Io non preparo discorsi, quello che mi sento, dico. Domani dirò quello che mi dice il cuore, e la testa, dopo aver visto l’allenamento”. 

Cosa può dare Demme in una gara così? “E’ uno che semplifica, fa sembrare più semplice tutto. Può migliorare come posizione, ma non si inventa nulla, è uno lineare, tiene bene il campo, si allena per giocare certi tipi di partite, forte mentalmente, dà equilibrio e tutti sanno che possono contare su di lui”.

Servirà una gara alla Gattuso, ringhiando e pressando? “Non basta, se pressi e loro escono dalla prima pressione poi diventa difficile, loro non giocano 4-3-3 ma con Dybala sotto punta e devi coprire la linea di passaggio. Serve una gara di squadra, non far giocare chi trova l’imbucata, una via di mezzo non basta”.

Che prospettive per il campionato? “La squadra in questo momento fa fatica, ma per merito della gestione di Carlo è agli ottavi di Champions, poi in semifinale di Coppa Italia, in alcune gare ha dimostrato grande valore ma ci manca continuità. Perciò ho detto non sediamoci dopo la vittoria, ogni volta dopo grandi prove la squadra s’è seduta ed invece serve continuità, far giocare chi sta bene e può dare tutto, Allan ha stretto i denti, ci ha dato disponibilità, ma si vedeva, oggi deve giocare chi sta al 100%”.

Gli acquisti per gennaio o giugno possono rassicurare i tifosi? “E’ un dato di fatto, oggi in Europa il Napoli è quella che ha speso di più, per non parlare di quelli che arriveranno a giugno. C’è continuità, il presidente con tutti i dirigenti sta facendo cose importanti e garantendo progettualità”.

Zielinski anche alto in attacco? “Quello che s’è fatto prima non si può fare copia incolla, bisogna capire se sono funzionali. Il pressing ultra-offensivo, ed è stato un errore anche mio, regala 3-4 giocatori e diventa problematico. Bisogna capire su che direzione bisogna andare, la cosa più importante è che dobbiamo giocare in due fasi, rispettare di più gli avversari. In tante gare abbiamo visto che sulle seconde palle siamo sempre in ritardo, ci allunghiamo spesso, non possiamo sottovalutarlo”.

La vittoria con la Lazio ha portato entusiasmo? “Quando si vince è così, poi bisogna continuare, rompersi le scatole, dirsi subito quando qualcosa ci dà fastidio e in questo momento vedo gente che si parla di più, si stuzzica di più, questa è la strada”.

S’è preso le responsabilità, ora anche i meriti? “A me piace soffrire, non sono masochista, ma ho questa indole. Le mie scelte sono sempre state forti, non ho problemi a prendermi responsabilità. Ho avuto la fortuna di avere la disponibilità dei giocatori, il mio vissuto mi ha aiutato, giorno dopo giorno hanno visto il lavoro e cosa proponiamo e la squadra fa di tutto per applicare le cose, ma ora bisogna continuare. Bisogna però dire anche le cose brutte, dopo la fine del mercato comincia un’altra stagione e bisognerà dare tutto altrimenti anche io potrò fare scelte borderline, dure. Il mercato lo fa venire a tutti i giocatori il mal di testa, ora prepariamo questa gara, finisce il mercato e bisogna pensare 24h al Napoli ed alla situazione”.

S’è rivisto Insigne. “Lorenzo deve puntare l’uomo, avere una gamba brillante. Può sbagliare, ma deve provarci, negli ultimi 20 anni fa parte di quei 10 con più talento in Italia, deve giocare quel calcio lì. Se prende palla e torna indietro, non incide, pure se non è 1 e 90, ha un motore importante, ha qualità, deve continuare così. La gara che ha fatto con la Lazio la faceva una sì e una no, è forte”.

La Juve è la squadra con maggiore percentuale realizzativa, il Napoli è la peggiore. “Siamo tra le prime 3-4 per quello che produciamo, ma la percentuale è bassa per realizzazioni, gli avversari invece vengono 3 volte giù e fanno un gol. Dobbiamo accompagnare meglio, essere più cattivi sotto porta, e migliorare dietro perché non ci tirano molto in porta, ci siamo fatti 6 gol da soli. Con la Lazio se sbagli 4-5 uscite, senza impattare con Milinkovic, allora lasci il buco”.

Si parla di tradimento, nel calcio moderno è plausibile? Lei allenerebbe l’Inter? “Io sono un professionista, poi mi fermo e ragiono, ho scritto pagine importanti per il Milan, ho allenato il Milan, ma mai dire mai. La parola tradimento non è corretta, noi alleniamo, giochiamo, Higuain e Sarri hanno scritto pagine bellissime poi non so cosa pensa la gente, non siamo tutti uguali”.

Milik isolato, meglio le due punte? “Con due linee da quattro siamo piatti, non copri bene il campo, a volte ci mettiamo 4-2-3-1, bisogna poi capire come tenere l’equilibrio, soffrire il meno possibile”.