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Napoli – Il record di gol ormai è suo ma l’avventura in azzurro non è certo finita, anzi, gli obiettivi sono ancora tanti. Lo ha spiegato Dries Mertens, fresco di rinnovo con il Napoli fino al 2022, in un’intervista esclusiva rilasciata a Il Mattino, dove ha affrontato tantissimi temi: dagli allenatori al presidente, passando per l’amico e compagno Callejon.

“Sono rimasto perché sono convinto che la vittoria in Coppa Italia è la base di partenza di un progetto che potrà darci grosse soddisfazioni. Io credo davvero che le distanze dalla Juventus siano minime, molto meno di quello che dice l’attuale classifica” – ha spiegato il bomber belga, che poi ha chiarito anche il perché del rinnovo – “Durante la quarantena, più pensavo a dove poter andare e più mi convincevo che in nessun altro posto sarei stato meglio di qui. E allora ho accettato di firmare. È questo il mio posto, dico ai miei genitori. Sono innamorato di tutto quello che c’è qui, dall’atmosfera che si respira al centro storico e ai Quartieri spagnoli dove pure mi sarebbe piaciuto andare a vivere, ai tramonti di Posillipo”.

Il classe 1987 si è espresso anche su José Callejon che, a differenza sua, sembra destinato a lasciare Napoli al termine della stagione. “Ci ho provato a convincerlo a restare. E ci sto provando ancora, non mi arrendo. Perdere un amico come lui mi dispiacerebbe ma anche rinunciare a un compagno di squadra e un professionista straordinario come José non sarebbe semplice. Non lo so cosa succederà. C’è ancora tempo”.

Il belga si è poi soffermato sul rapporto particolare creatosi negli anni con il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis: “Con lui è come quando vai sulle montagne russe, è un continuo salire e scendere ma se non mi fossi legato anche a lui, chiaro che non sarei potuto rimanere. Ma quello che conta è questo feeling che c’è adesso tra lui e Gattuso, questo loro lavorare in sinergia”. Da Gattuso al suo predecessore, Carlo Ancelotti, e l’ammutinamento. “Cosa è successo la notte della gara con il Salisburgo? È stato un periodo in cui tante persone hanno sbagliato, non era solo Ancelotti. Ci siamo messi in situazioni in cui ci siamo fatti male da soli. Ma dobbiamo pensare a quello che ci aspetta adesso perché la strada intrapresa è quella vincente. Certi errori ti rendono più forte, è vero, ma quello che ti fa più forte è vincere. Per questo dico che la coppa Italia è un momento chiave per tutti”.

Poi torna su Gattuso ed il Napoli del futuro: “Cosa ci manca? Penso poco poco. Basta pensare dove siamo arrivati in questi sei mesi con Gattuso, quello che siamo riusciti a diventare in così poco tempo grazie al lavoro suo e del suo staff che è straordinario. Abbiamo passato un brutto momento, per scelte strane e lui è arrivato e ha messo tutto in ordine: questo mi dà una enorme energia. Possiamo fare grandi risultati tutti insieme. Ci chiede ogni giorno il 120 per cento, non dà tregua. Ed è bello che ce lo chieda ed è altrettanto bello che noi lo accontentiamo con entusiasmo”.

Sulla rimonta Champions invece, il belga spiega: “Se pensavamo sul serio di poter rimontare l’Atalanta? Un po’ sì, finché c’era la speranza di farlo, avevamo il dovere di provarci. Una classifica è il risultato degli errori di tante persone. Noi abbiamo superato un momento complicato, dove tutti abbiamo avuto delle colpe, ma ne siamo usciti più forti, più compatti. Consapevoli degli errori fatti”.