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Occupata dal movimento Napoli per la Palestina la Sala Nugnes del Consiglio Comunale in Via Verdi, con una rivendicazione: “all’indomani degli arresti di tre esponenti Pro Pal, il Consiglio Comunale, che lo scorso 2 luglio aveva approvato all’unanimità una mozione che prevedeva la rescissione di ogni tipo di collaborazione con Israele da parte del Comune di Napoli, deve assumersi le proprie responsabilità per aver disatteso la mozione che ha votato. Per questo stiamo chiedendo ai capigruppo del Consiglio Comunale di convocare un tavolo pubblico in cui discutere delle loro responsabilità in merito alla mozione approvata e rinnovare l’impegno per cessare ogni complicità”. “2 anni di genocidio, 2 anni di silenzio. Caro Manfredi, è l’ora delle sanzioni”, c’è scritto su uno striscione esposto da un balcone.
“Nessun rapporto è stato interrotto, anzi, i rapporti politici ed economici sono stati consolidati: dopo la venuta di Ehud Olmert e Gideon Sa’ar nella nostra città, la settimana scorsa è stata permessa la partecipazione della multinazionale Teva al PharmExpo che si è tenuto alla Mostra d’Oltremare (polo fieristico in buona parte di proprietà comunale) e una semplice contestazione ha portato una durissima repressione e tre arresti”, si afferma.
È ora che il Sindaco Manfredi e il Consiglio Comunale tutto si assumano le responsabilità di quello che hanno approvato e nei confronti di chi ha subìto la repressione e gli arresti per contestare ciò che, con un atto politico, si erano impegnati a interrompere. La settimana scorsa abbiamo presentato una lettera al Sindaco che spiega in punti cosa ci aspettiamo la sua amministrazione faccia per tenere fede all’impegno preso, cominciando dall’impedire il traffico di armi per il Porto di Napoli fino al boicottaggio delle passerelle sioniste che ancora ospita la nostra città. Al Comune di Napoli e alla Regione Campania diciamo che, dopo due anni di genocidio è il momento di agire”, concludono i manifestanti.