Lavori al Parco Margherita: nemmeno sono finiti, ma già scoppiano le polemiche. Un record, forse. Al centro della discussione i tombini. La manutenzione straordinaria della sede stradale è partita 13 mesi fa. Stando agli annunci del Comune di Napoli, siamo in dirittura d’arrivo. Ma c’è un allarme lanciato da Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli. “Da tempo abbiamo segnalato che – spiega Pierluigi Troise, segretario e consigliere dell’associazione -, durante i lavori in corso a Parco Margherita, i chiusini (tombini) risultavano non essere a livello con il manto stradale provvisorio“. A corredo della denuncia, vengono fornite alcune foto.
“Oggi, con la posa del manto definitivo – afferma Troise -, si concretizza purtroppo quanto temuto”. Ovvero, “i lavori, costati 3 milioni di euro grazie a un finanziamento BEI e realizzati dopo oltre un anno di disagi per residenti e attività commerciali, presentano evidenti criticità”. Secondo Cittadinanza Attiva, infatti, “i chiusini risultano già al di sotto del livello dell’asfalto”. E non basta. “Con la prossima riapertura al traffico – inclusi autobus e mezzi pesanti – aggiunge Troise – è prevedibile un ulteriore cedimento”. Sul punto abbiamo contattato Edoardo Cosenza, assessore comunale alla Mobilità. Il quale si è mostrato lapidario. “Se i tombini non fossero in quota – ha detto l’assessore – ce li riporteremmo”.
Intanto, all’associazione si pongono alcuni interrogativi. “Ci domandiamo se – esemplifica Troise – il direttore dei lavori firmerà comunque il certificato di corretta esecuzione“. Per questo, Cittadinanza Attiva chiede “alle istituzioni competenti di effettuare con urgenza un sopralluogo tecnico, per verificare la qualità dell’intervento e accertare eventuali responsabilità”. E all’associazione ne fanno anche una questione di principio. “Non possiamo continuare ad accettare che – sottolinea Troise – opere pubbliche, finanziate con risorse comunitarie e pubbliche, vengano eseguite in modo approssimativo e destinate a deteriorarsi nel breve termine”. Al Parco Margherita la fine del cantiere è fissata al 7 giugno. L’intervento da circa 3,2 milioni di euro ha previsto il rifacimento della pavimentazione, sostituendo i sampietrini con l’asfalto. E poi dei marciapiedi e delle caditoie per la raccolta dell’acqua piovana. Effettuato l’anno scorso pure il consolidamento di un muro in tufo, all’incrocio con il corso Vittorio Emanuele. A Palazzo San Giacomo contano di terminare anche prima di fine maggio, installando la segnaletica orizzontale e quella verticale. Tombini permettendo.