- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Napoli – Stando alle prime ricostruzioni, dietro l’omicidio di Ciro Caiafa, padre di Luigi, 17enne morto dopo un tentativo di rapina ai danni di un poliziotto avvenuto l’ottobre scorso, ci sarebbe una vendetta per un tentato omicidio di un ras dei Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli.

Il tentato omicidio del ras e l’omicidio Caiafa rientrerebbero nelle faide per la gestione del traffico di droga.

Caiafa, imparentato con il clan Elia del Pallonetto di Santa Lucia, al momento dell’omicidio era nel suo basso, intento a farsi tatuare il nome del figlio Luigi da un parente, Gennaro Di Martino, 28enne incensurato, anche lui raggiunto da un colpo di arma da fuoco. 

Secondo quanto emerge dalle prime indagini, il killer ha seguito Di Martino fin nell’appartamento di Caiafa, per poi sparare al suo interno in direzione della vittima.

Di Martino, 28 anni, dopo le cure mediche, è stato dimesso ed è stato denunciato per inosservanza delle norme anti covid, trovandosi fuori di casa durante le ore di coprifuoco.