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Un tetto di presenze rimborsabili nelle commissioni raddoppiato, da 14 a 28, in questa consiliatura; un numero di consiglieri municipali secondo a nessuno in Italia: solo Roma (360) ne ha più di Napoli (300), ma con oltre il triplo degli abitanti. Queste cifre fanno da sfondo all’indagine della procura regionale della Corte dei Conti (vice procuratore generale Ferruccio Capalbo), sfociata ieri nel blitz delle Fiamme Gialle in quattro municipalità cittadine (1,2,6,9). Ma l’inchiesta riguarda tutti e dieci i parlamentini, senza eccezioni. Per ogni municipalità, verranno infatti richiesti i verbali di commissione degli ultimi 2 anni e l’oggetto delle riunioni.

Le verifiche puntano a stabilire se i gettoni ai consiglieri siano stati erogati in maniera legittima. Si approfondirà, ad esempio, il presunto svolgimento di commissioni rimaste aperte tutto il giorno, ma senza alcuna discussione. Nei controlli di ieri, la Guardia di finanza ha verificato anche eventuali forme di assenteismo in aula. Ma non c’è solo questo. Tra gli aspetti da chiarire, anche il rispetto effettivo di tutti gli obblighi di trasparenza, sanciti dal decreto legislativo 33 del 2013. Qualora la normativa non fosse rispettata, scatterebbero le previste sanzioni pecuniarie. Pertanto, gli accertamenti riguarderanno anche le pagine istituzionali delle municipalità.

Nell’indagine della magistratura contabile, c’è comunque un prologo. Ad inscenarlo è stato lo stesso Comune di Napoli. Nell’ultimo anno, c’è stato piiù d’un allarme della Ragioneria generale. Non ultima, una nota inviata all’assessore al Bilancio lo scorso marzo. La missiva tornava a individuare l’origine del caso nella legge di bilancio 2021. La norma permette di innalzare l’indennità di funzione dei sindaci al livello dei presidenti di Regione (dal 2024, con aumenti progressivi negli anni precedenti). In misura percentuale variabile, il beneficio si estende a cascata anche su giunte e consiglieri municipali. Ma come ricordava la Ragioneria, il boom delle buste paga mal si concilia con un ente in riequilibrio finanziario, quale il Comune di Napoli. Si richiamava dunque la necessità di contenere la spesa.

Una pesante sforbiciata ai parlamentini, tuttavia, appare non più rinviabile. Un’istruttoria degli uffici comunali evidenzia il primato napoletano, nel rapporto tra municipalità e numero di residenti. Milano, con 430.000 abitanti in più, ha una municipalità e 30 consiglieri in meno. E agli squilibri del sistema, a Napoli potrebbero essersi aggiunte condotte illecite. In media, ogni eletto nei parlamentini porta a casa 1000 euro netti al mese. Una parte consistente proviene proprio dai gettoni nelle commissioni. E con 28 presenze mensili retribuite, bisognerebbe immaginare una commissione al giorno. Ovvero ogni 24 ore un tema di rilevante interesse, un problema spinoso sul quale convocare i consiglieri. Riflettono gli investigatori: davvero tanto, perfino per chi ha fantasia in abbondanza. Se ciò sia davvero accaduto, e in quali municipalità si sia approfittato del regolamento, sarà presto accertato. Sulle ipotesi lavora il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, coordinato dalla Procura della Corte dei Conti.