- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Clamorosa rivelazione del giocatore dell‘Eintracht Francoforte rilasciata al De Volkskrant. Nel 2015 venne picchiato dal d.s del Napoli Cristiano Giuntoli perché non voleva lasciare la squadra. A tre anni di distanza, Jonathan De Guzman svela un retroscena shock che ha segnato la sua avventura all’ombra del Vesuvio. Reduce da un infortunio e ai margini del progetto azzurro, nel 2015 l’olandese non vuole accettare un’offerta del Bournemouth e quando si confronta con Giuntoli la situazione degenera, trasformandosi in una rissa. “Improvvisamente mi ha dato un pugno in faccia e a quel punto sono impazzito. Abbiamo iniziato a litigare furiosamente, volavano sedie. Giuntoli si è davvero arrabbiato. Il suo assistente mi ha detto: ‘Ascolta, se non firmi si arrabbierà molto, se non firmi sarai morto per il Napoli, non giocherai mai più. E in effetti così è andata. Dopo il duro scontro col dirigente azzurro, l’olandese non ha più visto il campo con la maglia del Napoli, finendo in prestito al Carpi e al Chievo, prima di essere ceduto all’Eintracht. “Quando è scoppiata la rissa c’era anche il mio compagno di squadra Zuniga che cercava di separarci – ha concluso l’olandese –. Mi diceva ‘dai, prendi le tue cose e vai a casa’. Una lite che ha rischiato di segnare profondamente la carriera del centrocampista, che ora invece ha trovato nuovi stimoli all’Eintracht. “Sento che sto giocando il mio miglior calcio, e ne sono molto orgoglioso. Soprattutto dopo tutto quello che mi è successo…”, ha raccontato.