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Il Napoli soffre, ma vince e resta in vetta. E lo fa con il carattere, la qualità e la forza di un gruppo che, ancora una volta, ha saputo reagire nel momento più difficile. Al Maradona finisce 2-1 contro il Genoa, una partita che si era messa malissimo nel primo tempo, con gli azzurri in grande affanno e costretti anche a rinunciare a Lobotka, uscito per un problema muscolare. Ma nella ripresa cambia tutto: entra De Bruyne, cambia il ritmo, cambia la partita.

Partita – L’avvio del match è equilibrato. Il Napoli parte forte, ma il Genoa si difende con ordine e prova a colpire in ripartenza. Leali è attento su un paio di mischie in area, mentre Politano sciupa una buona occasione calciando alto da posizione favorevole. Col passare dei minuti la squadra di Conte si blocca, impantanata nella densità rossoblù. Al 33’ arriva il colpo che gela il Maradona: Ekhator segna un gol spettacolare di tacco, anticipando tutti su cross basso di Norton Cuffy. È 0-1. Il Napoli non riesce a reagire, anzi: poco prima dell’intervallo Lobotka è costretto ad abbandonare il campo per infortunio, sostituito da Gilmour.

Nella ripresa Conte si gioca subito le carte Spinazzola e De Bruyne, al posto di Politano (anche lui out per un guaio muscolare) e Olivera. L’effetto è immediato: il Napoli cambia ritmo, il belga accende la manovra e i padroni di casa iniziano a schiacciare il Genoa. Al 57’ arriva il meritato pareggio: Milinkovic lancia Spinazzola, cross basso, palla respinta, Anguissa è il più lesto e di testa mette dentro l’1-1. Il Maradona si infiamma, il Napoli spinge. De Bruyne illumina, per Hojlund ma il gol viene annullato per fuorigioco millimetrico del belga. Poco dopo Neres e Di Lorenzo sfiorano il vantaggio (palo del capitano al 74’), e al 75’ arriva il sorpasso: Spinazzola crossa, McTominay fa la sponda, Anguissa calcia, Leali respinge e Hojlund è pronto a ribadire in rete per il 2-1. Il Napoli ribalta tutto. Nel finale la squadra di Conte gestisce con maturità, senza concedere nulla al Genoa. Tre punti sofferti ma meritati, conquistati con spirito e determinazione. Gli azzurri salgono a quota 15 in classifica, a pari merito con la Roma in vetta al campionato dopo sei giornate. Il bilancio è di 5 vittorie e una sconfitta, quella di San Siro contro il Milan.

Ora arriva la sosta, utile per recuperare energie e valutare gli infortuni di Lobotka e Politano, entrambi da monitorare nei prossimi giorni. Ma la serata del Maradona lascia un messaggio chiaro: il Napoli sa soffrire, sa reagire, e con De Bruyne in campo ha una luce diversa.

Napoli-Genoa 2-1

Marcatori: 34’ Ekhator (G), 58’ Anguissa (N), 75’ Hojlund (N).

Napoli (4-3-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Beukema, Juan Jesus, Olivera (dal 50’ Spinazzola); Anguissa, Lobotka (dal 44’ Gilmour), McTominay; Politano (dal 50’ De Bruyne), Hojlund (dal 82’ Lucca), Neres (dal 82’ Gutierrez). A disp.: Meret, Ferrante, Elmas, Vergara, Mazzocchi, Marianucci, Ambrosino, Lang. All.: Conte.

Genoa (4-2-3-1): Leali; Sabelli (dal 76’ V. Carboni), Marcandalli (dal 46’ Otoa), Vasquez, Ellertsson; Masini, Frendrup; Norton-Cuffy, Malinovskyi (dal 61’ Thorsby), Vitinha (dal 76’ Colombo); Ekhator (dal 61’ Ekuban). A disp.: Siegrist, Sommariva, Martin, Gronbaek, Onana, Cuenca, Fini, Venturino. All.: Vieira.

Ammoniti: Marcandalli, Malinovskyi, Otoa (G); Neres (N)
Arbitro: La Penna (VAR: Pezzuto / AVAR: Sozza)
Note: Circa 50.000 spettatori; angoli 7-5; recupero: 2’ primo tempo, 4’ secondo tempo.