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E’ un Napoli triste. E’ un Napoli che ha perso le sue certezze. Due gol segnati e quattro punti conquistati nelle ultime quattro partite. E’ la dura legge del campo, che non fa sconti a nessuno, nemmeno se ti chiami Carlo Ancelotti. Troppo piccolo questo Napoli per pensare nemmeno lontanamente di impensierire la Juventus di Ronaldo e l’Inter di Conte. Gli azzurri rimediano, infatti, una brutta figura a Torino, non entrando mai realmente in partita e chiudendo con la prova più brutta di tutta la stagione. Lo 0-0 finale rischia di essere persino ingannevole perché soltanto uno strepitoso Meret tiene il risultato in bilico fino alla fine evitando la sconfitta. La squadra deve assolutamente lavorare e compattarsi per superare questo momento di imbarazzo nel migliore dei modi. Serve ritrovarsi e la sosta arriva nel momento giusto. 

Nelle prime partite stagionali era stata la difesa ad arrancare, ora invece è l’attacco a non  segnare più. Due gol nelle ultime quattro partite ufficiali tra campionato e Champions e una manovra offensiva sterile hanno messo in evidenza le lacune della squadra di Carlo Ancelotti. Conti alla mano c’è da preoccuparsi. Il tecnico nel post gara ha lasciato trapelare poco del suo disappunto, ma questa involuzione tecnica della squadra l’ha sorpreso. Sì, sorpreso, perché probabilmente non avrebbe mai immaginato che fossero proprio quelle certezze a venirgli meno. Oltre che prevedibile nello sviluppo del suo gioco, ormai la squadra sembra aver perso anche la convinzione nelle cose che riusciva a fare bene. Certo non si può dire che il Napoli sia, di punto in bianco, diventato una squadra scarsa, ma di certo, quelle difficoltà che la rosa si portava dietro dalla scorsa stagione non sono state abbandonate, ed in più, altre carenze sono state aggiunte a quelle vecchie, a causa di un mercato non scarso, ma sicuramente non in linea con le necessità dell’allenatore.  Alla luce di questi aspetti, ora è il momento di invertire la rotta cercando di ritrovare umiltà e fame agonistica. E’ un Napoli che deve dunque ricostruirsi, per scrollarsi di dosso questo alone di tristezza e ripartire da nuove certezze.