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Napoli – Bagni sistematicamente allagati nonostante i recenti lavori della Regione Campania per le Universiadi, steward sottopagati e timorosi nel far rispettare le regole all’interno dello stadio, soprattutto in curva, e spettatori che seduti e in silenzio assistono all’ennesima figuraccia del Napoli di Aurelio De Laurentiis.

Questa la fotografia dello stadio, o meglio, teatro San Paolo sabato sera nel match perso in pieno recupero contro il Parma. Otto partite senza successi in campionato e zona Champions che si allontana sempre più per chi, come il neo tecnico Gennaro Gattuso, è chiamato a risollevare le sorti di una squadra smarrita e senza personalità. A tutto questo bisogna aggiungere che quella di ieri è stata la quarta gara senza il tifo organizzato della curva B (la terza per i ‘colleghi’ della curva A).

Il perché della protesta? Le multe e i successivi Daspo (alla seconda ‘sfogliatella’) per chi nel settore popolare partenopeo non rispetta il posto assegnato o accende fumogeni o assiste alla gare sulle scale d’emergenza o sulla balaustra.

Quattro gare dove al San Paolo non si canta e non si sostiene la squadra, dove in curva si assiste alla gara comodamente seduti come a Teatro, sempre pronti a fischiare e insultare il malcapitato giocatore di turno. Una atmosfera surreale che incide anche sul rendimento degli azzurri in campo. Durante la gara col Parma sono stato diversi i giocatori che hanno alzato le mani e chiesto l’incitamento delle curve, probabilmente inconsapevoli della protesta che va avanti da un mese per contrastare le nuove normative repressive disposte dal club di Aurelio De Laurentiis contro quei tifosi, definiti più volte camorristi e drogati, che vengono etichettati “ospiti indesiderati” del Calcio Napoli.

Così, mentre gli ultras sono fuori, chi continua ad affollare le curve si trova di fronte due strade: rispettare il posto assegnato, cosa mai avvenuta in passato in curva, senza però l’ausilio degli steward pagati dalla società appena 25 euro per 6-7 ore di lavoro, o rischiare di finire nel mirino della Questura e ricevere l’inattesa ‘sfogliatella’.

A rendere tutto più difficile è però il ruolo svolto dagli stessi steward che, poverini, si ritrovano in una situazione più grande di loro. Sempre contro il Parma, ad esempio, una loro delegazione ha provato a far allontanare dal vetro in plexiglas, che si trova nella parte bassa della curva, quei tifosi che assistevano alla gara. A chi però gli chiedeva di accompagnarli al posto assegnato e liberarlo dagli abusivi la risposta è stata assai eloquente: “Adesso ci devi far fare tarantelle, dobbiamo prenderci a mazzate con le persone?”.

Non va meglio a chi decide di far visita ai bagni rifatti l’estate scorsa con i fondi europei avuti dalla regione guidata dal Governatore Vincenzo De Luca. Entrare nei servizi igienici delle curve del
San Paolo è come fare un tuffo in piscina. “Sono sempre allagati, è uno schifo. I lavori a cosa sono serviti?” si chiedono più tifosi mentre accompagnano i figli nell’intervallo.

Se a questo si aggiunge il rischio rinvio di Napoli-Parma, per i danni provocati dal maltempo alle coperture dello San Paolo, il quadro è completo e assai desolante.