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NAPOLI -Napoli è capitale dei furti, delle rapine, dei reati “di strada” e di quelli di “povertà”. Torna l’isicurezza perché se la camorra non spara più ci pensano le baby gang a terrorizzare i cittadini. Sessantacinque mila furti, settemila dei quali di auto in sosta, tremila in abitazioni e seimila scippi. E ancora: 5.232 rapine, delle quali oltre 4mila in strada e trecento in esercizi commerciali. Calano gli omicidi, con 33 morti di cui 26 per camorra, ma aumentano i cosiddetti reati di strada. Questi i dati raccolti nel centro elaborazione interforze del Distretto di Napoli che comprende oltre al circondario della città anche Benevento, Avellino, Santa Maria Capua Vetere, Nola, Torre Annunziata e Napoli Nord. Aumentano anche i reati di usura, ovvero quelli legati alla cosiddetta ‘poverta’’ con 32 casi accertati rispetto ai 28 dello scorso anno. Sul traffico di stupefacenti il dato è “particolare”: cresce lo spaccio al minuto, crescono le associazione dedite alla spaccio ma diminuiscono le importazioni di sostanze stupefacenti, quindi i traffici internazionali di droga. C’è un boom di truffe informatiche e sul web. Aumentano gli incendi dolosi e boschivi con un + 44 per cento rispetto allo scorso anno. Con riguardo al numero di procedimenti definiti, la Corte d’Appello di Napoli, al secondo posto dietro Roma per i procedimenti civili chiusi mentre e’ al primo per quelli penali, con 12mila cause andate a sentenza. Diminuisce l’incidenza della prescrizione, con un -6,15 per cento e invece è emergenza in Corte d’Assise d’Appello che pur avendo definito ben 104 processi, a causa di una sopravvenienza di oltre 121 processi, ha un carico di lavoro che non riesce più a smaltire. Non decolla la mediazione civile, con meno di 500 cause “estinte” e aumenta il carico con 50mila processi ancora da definire. Poi le intercettazioni telefoniche: a Napoli e provincia sono 17mila le udienze sotto controllo, 76 delle quali per reati di terrorismo e 8mila per reati di camorra.