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Box interrati al Vomero-Arenella, lo scontro si sposta nel parlamentino della quinta municipalità di Napoli. In commissione lavori pubblici è stato ascoltato l’architetto Antimo Di Martino, tecnico della rete social No Box, in trincea contro il progetto di 500 box privati in piazza degli Artisti.

Gli oppositori dell’opera evocano presunte incongruenze nell’iter autorizzativo. La società concessionaria, cooperativa Napoli 2000 – forte di sentenze amministrative favorevoli – ostenta invece tranquillità. “Il progetto complessivo, che è unitario, riguarda piazza degli Artisti, via Tino di Camaino, l’area De Bustis – ricostruisce Di Martino-. La concessione del 2010 riguardava questo progetto. Ma il progetto esecutivo, per motivi a me sconosciuti, è stato richiesto solo per piazza degli Artisti, per cui il nullaosta è stato rilasciato per piazza degli Artisti”. L’esponente dei No Box ricorda come, in uno dei pareri emessi, la Sovrintendenza “chiariva che la distanza delle paratie dalle facciate dei fabbricati di tutti e tre i lotti, dovesse essere di 10 metri”. Al Comune i No Box chiedono “di verificare la congruenza tra i due lotti. Perché – spiega Di Martinola Sovrintendenza pretende che la distanza di 10 metri vada rispettata dappertutto”. Secondo il tecnico “è evidente che a via Tino di Camaino, larga 20 metri, se mi sposto 10 metri da qua e 10 metri da là, in mezzo restano meno di due metri”.

Una replica giunge dall’avvocato Giancarlo Violante Ruggi d’Aragona, consigliere della cooperativa Napoli 2000, contattato da Anteprima24. “Non ci sono incongruenze – dichiara il legale -: quando abbiamo firmato la convenzione con il Comune, all’epoca dell’amministrazione de Magistris, in esecuzione delle sentenze rese dal Tar, dal Consiglio di Stato e in sede di giudizio di ottemperanza, l’amministrazione comunale ritenne – e ciò fu oggetto di espressa pattuizione – che l’intervento sarebbe dovuto cominciare da piazza degli Artisti, perché le altre aree non erano disponibili. Man mano che si fossero rese disponibili, si sarebbe provveduto ad apertura dei lotti successivi”. Quindi “noi ci siamo attivati doverosamente per acquisire gli assensi necessari, secondo le indicazioni dell’amministrazione comunale”.

Ora Napoli 2000 attende il permesso di costruire da Palazzo San Giacomo. Il Comune – per bocca dell’assessore Cosenza – considera inaggirabili le sentenze. Alla quinta municipalità però serpeggiano timori, per le conseguenze del cantiere sull’area collinare. “Occorre valutare se, allo stato – osserva il consigliere Paolo Pace della rete Perci sono ancora spiragli giuridici per impedire la realizzazione dei parcheggi in questione, ad uso esclusivamente ‘privato’, che non risolveranno il problema di ‘parcheggio al Vomero’ né contribuiranno a decongestionare il traffico veicolare. Di contro, la mole di lavoro per realizzare quest’opera mastodontica in una zona densamente abitata e cementificata, costringerebbe l’intero quartiere a vivere per i prossimi 3-5 anni – questa la stima della durata dei lavori -, enormi disagi e rischi idrogeologici”.

Ostile al progetto anche la consigliera regionale Maria Muscarà (gruppo misto): “In barba a qualsiasi visione di città moderna, l’assessore ‘allo scavo’ Cosenza ripropone la città incentrata sull’auto e vuole scavare proprio in quella piazza limitrofa ai giardinetti di via Ruoppolo, senza mai aver condiviso queste scelte con i cittadini, e sono cittadini anche gli ambulanti del mercatino che vedrebbero per anni bloccata la loro attività. Ci metteremo contro le ruspe”.