- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Inaugurato questa mattina a piazza Nazionale il murale dedicato a Noemi Staiano, la bambina di 6 anni ferita due anni fa in una sparatoria a Napoli. Alla cerimonia era presente anche la bambina, che ha firmato il disegno realizzato con il coordinamento di Inward dagli artisti Giulia Salamone, in arte NoEyes, e Valiante.

Quando fu ferita Noemi aveva 4 anni, e si trovò al centro di un regolamento di conti della camorra a Napoli, con un sicario che braccava un uomo in fuga. Anche la nonna venne colpita, ma di striscio. La piccola, invece, riportò gravi lesioni anche a organi vitali, e affrontò un lungo ricovero e delicate cure all’ospedale pediatrico Santobono, nel quale andò a salutarla anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 3 luglio di due anni fa. 

Sul murale dedicato alla piccola è incisa una frase di Dietrich Bonhoeffer: “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”. Ad accompagnare Noemi, il papà Fabio e la mamma Tania. “Noemi riporta ancora i danni di quella sparatoria e sta facendo sacrifici enormi per recuperare la sua infanzia. Ha anche danni psicologici, e non è facile spiegare a una bambina il perchè delle sue condizioni”, racconta Tania Esposito. “Tornare qui è difficile – ha aggiunto – ma è anche un grande riscatto per noi. Nonostante Noemi riporti ancora i danni della sparatoria siamo qui per raccontare quello che è accaduto”.

Allo Stato Tania Esposito chiede giustizia: “Il 18 ci sarà l’appello, quello che chiediamo è giustizia per una bambina che sta ancora pagando per colpe che non ha”. La bambina, sottolinea la donna, ha ancora paura: “Anche farla tornare qui non è stato semplice – racconta – Lei ricordava tutto, ma come lei ci insegna bisogna andare avanti, credere in una Napoli migliore di quella che abbiamo visto 2 anni fa”.

“Noemi – ha concluso – è diventata un po’ un simbolo e noi porteremo avanti questa battaglia. Ovviamente non tocca a noi, che siamo solo vittime, e quindi quello che possiamo fare è dare il buon esempio da genitori, raccontare la storia di Noemi. Il resto è compito della magistratura, delle forze dell’ordine e dello Stato”.